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  • Chievo:| Vecchi amici bussano, meglio non fidarsi...

    Chievo:| Vecchi amici bussano, meglio non fidarsi...

     Arriva il Palermo, inguaiato come non mai nei bassifondi della classifica. Alberto Malesani in panchina, Sorrentino tra i pali. Sarà bello ritrovarli, sarebbe ancora più bello... batterli. In palio 3 punti pesantissimi sulla via della salvezza alla vigilia della doppia trasferta, Samp e Fiorentina.

     Lì per lì, sembrerà una specie di rimpatriata tra vecchi amici. Di qua Genio Corini e Guana, di là Sorrentino e Malesani, pacche sulle spalle e sorrisi, facile a dirsi, si sprecheranno. Sinceri, convinti. Ci sono storie che non finiscono togliendosi una maglia o cambiando una panchina. Ci sono sentimenti che restano dentro, che resistono al tempo (per fortuna), nè può sciuparli un distacco "prolungato", oppure qualche corsa sotto la curva. Quello che fai, rimane, anche nel mondo esasperato del calcio. E quello che han fatto Corini e Guana, Malesani e Sorrentino, niente e nessuno potrà mai cancellarlo.  DETTO QUESTO... Detto questo, sia chiaro, i sentimenti restano, per un'ora e mezzo, congelati negli spogliatoi. Ricordi e amicizie, brividi e applausi son belli ma non servono a salvarsi. E questo è quello che inseguono oggi Corini e Malesani. Con una classifica diversa, così com'è diverso lo stato d'animo che spinge le due squadre. Più sereno il Chievo, questo è sicuro. Più inguaiato il Palermo, che Zamparini ha stravolto in campo e in panchina, per provare a raddrizzare una stagione nata male e proseguita peggio. Facile immaginare che il Palermo giochi per vincere, perchè a questo punto non ha più molto tempo da perdere. E' altrettanto facile pensare che il Chievo, prima di tutto, pensi a non perdere. Un po', se ci pensate, quello che successe con l'Atalanta. Più o meno, potrebbe essere la stessa musica... IL TEMA TATTICO. Ricordate? Partita bloccata, con l'Atalanta, non bella, sul filo dell'equilibrio, rotto allora da un guizzo di Cofie. Decisivo. Poi, grande attenzione, concentrazione massima, zero errori, zero concessioni alla poesia e allo spettacolo. Son partite, queste, da giocare soprattutto con pazienza. Senza fretta. Senza l'ansia che ti prende se devi vincere a tutti i costi. Il Chievo, diciamolo, ha due risultati a disposizione. Se esce l'1 in schedina si dà una bella botta di vita e, soprattutto, ne dà un'altra molto forte al Palermo. Se esce l'X, il Palermo resta comunque a meno 10, distanza di assoluta sicurezza. Chiaro, sarebbe bello invocare qui spettacolo e gol, fantasia al potere e sogni in libertà. Magari ne uscirà pure una partita spettacolare (le vie del calcio, sono infinite...) ma a leggerla adesso, le sensazioni sono queste... LA DOPPIA TRASFERTA. Tabelle abolite, ovviamente. Ma uno sguardo al futuro ogni tanto, ci sta. Dopo il Palermo, il calendario prevede Samp e Fiorentina, due trasferte per niente agevoli, anche se non certo impossibili. Questo per dire, che battere il Palermo, equivarrebbe a salire a 31 e a trovare lo stato d'animo perfetto per affrontare il doppio viaggio senza paura. Ecco perchè, il faccia a faccia con Malesani e Sorrentino diventa ancora più importante. A questo punto della stagione, assomiglia tanto a un set ball, che sarebbe meglio sfruttare. Mai rimandare a domani quello che puoi fare oggi... LE SCELTE DI CORINI. Porte rigorosamente chiuse, a Peschiera. Impossibile decifrare le scelte di Corini, che non dovrebbero tuttavia essere molto diverse da quelle di Milano. Linea a quattro dietro (anche se Andreolli laterale qualche dubbio lo lascia...), 3 in mezzo, Hetemaj "trequartista" (con le virgolette...), Théréau e Paloschi davanti. Con dubbi assortiti, in mezzo e in attacco. Cominciamo dal centrocampo, dove mancherà Rigoni e non è un'assenza leggera. Probabile Guana in regia, con Luciano e Cofie ai suoi fianchi, Hetemaj "alla Pinzi", tanto per capirci.  L'alternativa, vista l'emergenza, potrebbe essere Cofie in regia, Luciano a destra, Hetemaj a sinistra, Guana (appena recuperato) in panchina. In questo caso, attenzione, Théréau trequartista, con Pellissier al fianco di Paloschi. Pellissier scalpita, non vede l'ora di togliersi la tuta, stavolta e per sempre. Può essere la volta buona per rivederlo in campo dal via. Quelli come lui non mollano mai. Quelli come lui te li ritrovi quando serve. E se fosse oggi al Bentegodi?

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