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  • Chievomania: le stelle dicono Chievo

    Chievomania: le stelle dicono Chievo

    • Federico Vaccari
    Le stelle del nuovo anno già premiano il Chievo Verona. Un 2015 ripartito con la stessa intensità con la quale Maran aveva chiuso il 2014. E il punto di Bergamo ne conferma quanto già detto sull’identità forte ritrovata e su uno spirito di gruppo che cresce ogni giorno sempre di più. Una rosa che a dire il vero avevamo promosso prima dell’inizio del campionato e che finalmente si sta riconfermando soprattutto dopo i risultati ottenuti da fine novembre in poi. La ricetta? A vedere lo score delle ultime sette partite, si leggono i soli 4 gol subìti. Tali per capire come a beneficiarne degli equilibri nuovi adottati dalla squadra sia stata proprio la difesa. Anche se le chiavi del muro difensivo nasce dalla maggior spinta dei portatori palla, dal pressing alto di tutti i centrocampisti e dal maggior lavoro degli attaccanti in fase offensiva. Un lavoro che ne ha beneficiato proprio Paloschi e compagni, molto più protagonisti delle azioni e molto più propensi al gol.

    Infine, il punto di Bergamo non è altro che la spinta verso una continuità di risultati che a fine campionato diverrà decisiva. Per una classifica che si allunga sempre più davanti, il pericolo maggiore sarebbe quello di essere risucchiati nei latifondi della classifica. E a guardare le squadre invischiate nella lotta per non retrocedere non c’è da scherzare. Con un Parma che potrebbe tornare a crederci (solo in caso di un mercato all’altezza della situazione), un Cagliari che potrebbe rigenerarsi dopo l’arrivo di Zola e un Cesena che al momento sembra l’unico agnello sacrificale. Rimangono in stand by Torino e Atalanta, anche se è difficile prevedere un calo così netto e inusuale di queste due piazze. Molto più pensabile ad un crollo fisiologico dell’Empoli.

    Tutto però ruota attorno ad un mercato che il Chievo ha già varcato anticipatamente. Via Maxi Lopez, una scommessa purtroppo non vinta per effetto di una crescita esponenziale di Meggiorini e per un Paloschi diventato imprescindibile. Ecco Larrondo, dunque, che sarà molto più utile nel 4-4-2 di Corini. Benvenuto anche al centrocampista danese Christiansen che chissà se riuscirà a coprire quel buco in mezzo al campo lasciato da Rigoni ma ben sostituito fin qui dai Radovanovic.

    Intanto, a quindici giorni dalla fine del mercato, il Chievo si deve preparare ad un duro tour de force in campionato che dovrà servire per fare scorza in vista della seconda parte del girone di ritorno. Fiorentina, Juventus e Napoli. Passando da Parma, ospitando Sampdoria, puntando sull’Empoli al Bentegodi, ricevendo successivamente Roma e Milan. Mica male come inizio.

    Ma le stelle dicono Chievo
     

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