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  • Chievomania: Maran ha già vinto il suo derby
Chievomania: Maran ha già vinto il suo derby

Chievomania: Maran ha già vinto il suo derby

  • Federico Vaccari
Fa un certo effetto pensare come il calcio sia fatto di porte scorrevoli che si aprono e si chiudono, di coincidenze che possono far cambiare un’intera stagione. La stagione del rilancio, della ripartenza clivense, di un passato che si mescolava con nuovi interpreti e altrettanti punti fermi ad inizio campionato, è stata caratterizzata da una seconda ripartenza che ha di fatto incoronato il lavoro autentico di Rolando Maran sulla panchina del Chievo.

Pensare che molto probabilmente, come scritto da più fonti attendibili, se Antonio Conte, attuale CT degli azzurri, si fosse dimesso dalla Juventus al termine dello scorso campionato e non a luglio - agli albori di tutti i ritiri - per Rolly Maran la sua avventura sarebbe continuata a Sassuolo. Il tutto perché come in un film ipotetico alla “Slindind Doors”, l’attuale tecnico del Sassuolo, Di Francesco, sarebbe passato alla Sampdoria per un Mihajlovic già promesso alla Juventus.

Porte scorrevoli che però inevitabilmente, alla fine, hanno ripercorso la strada più giusta. Perché Allegri sta facendo un ottimo lavoro a Torino, Mihajlovic si è preso un bel po’ di soddisfazioni a Genoa e Rolly Maran ha potuto mettere tanto del suo a Verona.

Proprio a poche ore dal derby, Maran si accinge a mettere sulla bilancia parte del suo bagaglio tecnico umano che ha sottolineato l’essenzialità di trattenerlo anche per la prossima stagione sulla panchina gialloblù. Proprio sul più bello, immaginare l’anno prossimo il Chievo senza Maran sembrerebbe quasi impossibile.

In otto giorni il Chievo ha avuto la capacità di fermare la corsa Champions della Lazio, di affogare l’Inter fuori dalla zona Europa e di consolidare una salvezza ormai più che acquisita. Ma la cosa che balza ancora di più all’occhio è la gestione dell’intera rosa, divenuta essenziale nell’arco delle venti giornate. Un rilancio maniacale del tecnico che prima di tutto ha colpito sull’aspetto motivazionale e mentale della squadra. Un approccio equilibrato e laborioso che rimane sempre intatto, sia che si sfidi la Juve, sia che ci si giochi la salvezza come un paio di settimane fa contro il Cagliari.

Un’organizzazione tattica che viene prima degli uomini stessi. E che ha inevitabilmente è riuscita a riassestare una linea difensiva che non prende più gol e che ha oltretutto ritrovato in Bizzarri un punto di riferimento lodevole. Un Chievo da applausi, come il suo tecnico.

Infine, in vista del derby il calcio per un giorno si ferma anche a Verona, dove il calcio è fatto anche di uomini, dove gli interpreti grideranno il proprio cavallo di battaglia. Il derby per entrambe è stato già vinto in campionato a salvezza anticipatamente acquisita, ora spazio allo spettacolo e ai gol.

Buon derby a tutti. Ma Maran, il suo derby già vinto.
 

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