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  • Chirico: 'Anche Ronaldo nella spesa del PSG di Al-Khelaifi. L'amico Ceferin chiude gli occhi, li ha solo per la guerra ad Agnelli'

    Chirico: 'Anche Ronaldo nella spesa del PSG di Al-Khelaifi. L'amico Ceferin chiude gli occhi, li ha solo per la guerra ad Agnelli'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Da Georginio a (forse) Giorgina. Il mercato del PSG lo si potrebbe riassumere così: è iniziato con l’arrivo di Wijnaldum (Georginio, appunto) , transitato per Donnarumma, e adesso potrebbe proseguire con gli acquisti di Sergio Ramos, Hakimi e, ciliegina sulla torta, pure Ronaldo (il compagno di Giorgina).

    Vero che i primi due sono arrivati a parametro zero, e altrettanto potrebbe fare il terzo, ma gli ingaggi sottoscritti sono da10 milioni cadauno. Per gli ultimi due si aggiungerebbero pure i costi dei rispettivi cartellini: 80 milioni quello dell’ l’interista, non meno di 29 per CR7, più i 31 di stipendio richiesti dal portoghese, che non sono una bazzecola. Per la serie “il calcio del popolo” che tanto piace, a parole, alla UEFA di Ceferin, il quale non muove neanche un muscolo di fronte alle spese folli del suo amico Al-Khelaifi, come se il Fair-play Finanziario a Nyon fosse solo più utilizzato come scioglilingua.

    Lo zar Alexander è al momento troppo preso dall’Europeo per potersi dedicare a queste quisquiglie, a distrarlo ci riescono soltanto la Superlega ed Agnelli, il resto gli interessa poco. Soprattutto se sono amici, come appunto l’emiro parigino, o il premier britannico Boris Johson, suoi alleati nella battaglia a difesa del calcio dei tifosi contro i ricconi prepotenti della Super League.

    E arriviamo a Ronaldo, dal quale sapremo presto cosa avrà deciso di fare. Se Mbappè chiederà, come pare, la cessione al Real, a Parigi si potrebbe liberare il posto proprio per CR7, che a quel punto si troverebbe a giocare nel PSG più forte di sempre. Una roba tipo “galatique”, versione transalpina de los galacticos madridista dei tempi aurei di Zidane, Figo e l’altro Ronaldo. Roba da fantascienza, adatta a soddisfare i propositi di vittoria dell’alieno lusitano. Cosa che, al momento, a Torino non gli possono più garantire. Vero che pure in Sabaudia vincere è l’unica cosa che conta, ma a quanto pare adesso anche lì conta ancora di più rimettere in sesto il bilancio, e allestire una squadra forte a supporto di Cristiano costa troppo. In questi tempi di covid, ancora di più, considerati i mancati incassi.

    Vero che in autunno la casa madre Exor elargirà nuove risorse alla Juventus, dopo l’aumento di capitale già sostenuto nel gennaio 2020 (e praticamente già bruciato), ma per l’attuale mercato Cherubini dovrà arrangiarsi con un budget risicato e tanta creatività. Se Ronaldo dovesse andare via, gli si aprirebbero spazi di manovra maggiori, ma dovrà pure sostituire uno da quasi 40 gol garantiti a stagione con un altro attaccante altrettanto prolifico. Mica facile. Basta Dybala? 40 gol non li ha mai fatti, al massimo è arrivato a 26, e talvolta si è fermato a 17 se non addirittura a 10. Quindi un altro bomber andrebbe preso comunque.

    Per giunta, se Cristiano se lo prendesse proprio l’emiro parigino, sarebbe un ulteriore smacco per Agnelli, privato del suo giocatore più prestigioso da chi sulla Superlega gli ha voltato le spalle fin da subito, alleandosi con Ceferin. Dopo il danno, pure la beffa. Insopportabile.

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