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  • Chirico: 'Juve, Sarri il nuovo Maifredi. Faceva prima a restarsene a Napoli'

    Chirico: 'Juve, Sarri il nuovo Maifredi. Faceva prima a restarsene a Napoli'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Dopo la Supercoppa, la Juventus di Sarri ha perso pure la Coppa Italia. Anche per questa volta, niente poker e niente triplete, per il sollievo di quelli che stanno a Milano. Il rischio vero, però, è che la stagione possa finire anche peggio, con zero titoli. 

    Le premesse ci sono tutte, anticipate già dalle brutte sensazioni maturate ante lockdown, quando si erano viste rare tracce del fantasmagorico sarrismo nel gioco prodotto dalla squadra. A parte i due scontri diretti con l’Inter, lo spettacolo offerto è sempre stato scadente. Talmente brutto da far persino rimpiangere Allegri, uno poco propenso a concedere qualcosa all’occhio dello spettatore ma molto alla bacheca dei trofei. Che stavolta rischia appunto di non vederci aggiunto nulla, se in campo non avverrà un deciso cambio di rotta. 

    La scusa dei tre mesi di stop regge poco: tutte le squadre sono rimaste ferme, ma in queste prime tre partite post lockdown la squadra più in ritardo, e non solo di condizione, è parsa proprio la Juventus. Il Napoli ha avuto pure un giorno in meno per preparare la finale, avendo giocato sabato, eppure all’Olimpico si è presentata più tonica e brillante dei bianconeri, pigri e involuti fino alla nausea. 

    Una squadra totalmente priva di un’idea di gioco, incapace di costruire in 93 minuti di gara un’occasione da gol degna di finire nel tabellino. D’accordo, non era facile sfondare il muro partenopeo costruito con precisione architettonica da Rino Gattuso, però non è nemmeno normale andare a sbatterci contro per un’intera partita senza provare a capire come aggirarlo. Sarri in panchina continuava a prendere appunti, senza riuscire ad elaborare una formula alternativa a quella del giropalla insistito e sterile da parte dei suoi , alla ricerca di un pertugio in cui infilarsi. Non l’hanno mai trovato. La Juventus ha girato in folle per un’ora e mezza. 

    Eppure il Comandante di queste Sturmtruppen  è riuscito a dire che la sua squadra ha avuto la supremazia territoriale. A cosa è servita? Gattuso aveva capito già a febbraio come ingabbiare il sarrismo, utilizzando il sano e vecchio catenaccio made in Italy, consapevole di mandare in crisi la Juve.  Infatti l’ha battuta sia in campionato sia in Coppa Italia. Stavolta ai rigori, è vero, ma anche i tiri dal dischetto bisogno saperli calciare. 

    Anche le rare volte in cui il Napoli si è alzato, le ripartenze sono state sempre lente, troppo meditate, inutili. Ma non era Sarri quello dei ribaltamenti di campo micidiali? Ah già, per praticarlo dovrebbe avere a disposizione i “giocatori adatti” al suo gioco. Come se con gente come Cristiano Ronaldo, Dybala, Douglas e tutto il resto della truppa fosse impossibile farlo. Per mettere in pratica il sarrismo servono quindi solo i Mertens, gli Insigne, i Callejon, i Zelinski, gli Allan, i Milik, i Jorginho, che infatti Sarri adesso rivorrebbe tutti in bianconero. Faceva prima a restarsene a Napoli e continuare a giocare con loro,  fino ad ora tutti gli allenatori che si sono seduti su  panchina della Juve la squadra non se la sono mai costruita, al massimo consigliavano qualche giocatore ma poi facevano con quello che gli passava la casa. E quasi sempre hanno vinto. Solo il penultimo ha portato a casa 5 scudetti, 3 Coppe Italia e 2 Supercoppe. 

    Quello che c’è seduto adesso rischia di non portare un bel niente. Se al Chelsea se ne sono disfatti molto volentieri dopo una sola stagione, e nonostante una Europa League conquistata, un motivo ci sarà. Quelli bravi restano dove sono, magari rinnovano pure. 

    Allegri non piaceva a me come a tanti juventini, però nella sua specularità tattica era bravo. E, come Lippi, lo era soprattutto in una cosa: nel leggere le partite ed elaborare in corsa i correttivi giusti. Cosa che Sarri non sa fare. 

    Un conto è vincere col Sansovino e con l’Empoli, un altro con la Juventus. Già col Napoli, nonostante gli uomini giusti e il favoloso sarrismo, oltre agli unanimi complimenti non portò a casa manco un trofeo. Come potrebbe capitargli qui alla Juve, pur con CR7 a disposizione, e con Mandzukic immolato sull’altare del bilancio non si sa perché (gli era antipatico?). 

    Sarri e il Sarrismo mi ricordano tanto Maifredi e il suo calcio-champagne. Pure l’Omone volle Luppi, De Marchi, Orlando per poter sviluppare il suo gioco spumeggiante. Perse tutto quello che c’era da perdere, pur avendo Roby Baggio. Il finale di Sarri potrebbe essere identico. Pur avendo CR7.

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