Chirico: 'L'unico soddisfatto di Allegri è Agnelli, la Juve ha rovinato anche Vlahovic. E' finito il tempo di lanciare la giacca!'
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Marcello Chirico
Anche se - sconfitta interna con l’Inter a parte - dal 15 gennaio scorso ha inanellato in campionato 14 risultati utili consecutivi, la cosiddetta “striscia”, grazie alla quale la Juventus ha centrato il 4° posto ma non è mai stata in grado di rientrare in corsa per lo scudetto, nella Serie A più bizzarra di sempre. Anche se stiamo scrivendo questa rubrica dopo una vittoria, raggiunta dopo una fatica immane contro l’ultima in classifica, che il pareggio non solo l’aveva agguantato ma se lo sarebbe pure meritato.
Arrivati quasi alla fine della stagione, il bilancio non può essere positivo per Allegri e la sua Juve. Non lo sarà nemmeno se dovesse conquistare la Coppa Italia, il classico trofeo di consolazione. Conta solo se non vinci nient’altro. Potrebbe esserlo pure per l’Inter se perderà il campionato.
Gli alibi ai quali Allegri può aggrapparsi per questo flop sono parecchi: la mediocre rosa messagli a disposizione, la mattanza degli infortunati, qualche errore del Var. Però, se una squadra gioca sempre col medesimo spartito per l’intera stagione, ovvero male, e non è riuscita a migliorare il risultato della stagione precedente (anzi, perdendo la Supercoppa l’ha pure peggiorato) qualche responsabilità ce l’ha pure allenatore.
Dal quale ci si aspettava qualcosa in più. L’unico soddisfatto è Agnelli, che lo ha rivoluto a tutti i costi e proprio per questo continua a difenderlo su tutta la linea. Allegri incassa l’appoggio del presidente e si auto-assolve: “Andando avanti in Champions avremmo rischiato di perdere punti importanti in Champions”. Quindi, grazie Villareal! No, caro Max, questa non passa. Perché è vero che ti sei presentato agli ottavi con i giocatori contati, però hai incontrato la settima della Liga e al ritorno sarebbe bastato il “corto muso” per passare.
Eppoi , anche su questa storia degli infortuni, sarebbe opportuno fare un po’ di autocritica e prendersi qualche responsabilità, sia da parte dello staff atletico che di quello medico. Qualcosa, obbiettivamente, non ha funzionato. Troppi stop muscolari, alcuni traumatici recuperati a rilento o non recuperati del tutto. Servivano soluzioni, non alibi.
Neanche con l’arrivo di Vlahovic è stata migliorata la fase realizzativa: l’attacco continua a segnare poco. Col Venezia ha provveduto Bonucci, altrimenti davanti non la buttavano dentro neppure con le mani. Non è stato sopravvalutato il serbo, è che questa Juve, con questo suo gioco sparagnino, è riuscita a rovinare pure lui. Finora ha realizzato 7 gol, proprio perché è bravo, ma alla Fiorentina ne avrebbe segnati il doppio. Lì c’era una squadra al suo servizio, qui una confusione generale. Nella quale Vlahovic stenta a ritrovarsi. Colpa sua? O colpa di chi non è riuscito in 4 mesi a trovare un modo per farlo rendere al massimo?
Lanciare giacche e cappotti per aria, tirare calci alle transenne e strepitare serve a poco, quando si ha tutta una settimana per preparare per bene una partita. O sono tutti asini, oppure c’è una difficoltà oggettiva dell’insegnante ad inculcare la lezione ai propri allievi.
