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Vieri e Brocchi nei guai: ipotesi bancarotta da 14 milioni di euro!

Vieri e Brocchi nei guai: ipotesi bancarotta da 14 milioni di euro!

Hanno tentato di diversificare i propri investimenti: da calciatori, fare il grande passo nel mondo della finanza. Un modo per fare fruttare i lauti guadagni incassati in anni trascorsi a inseguire un pallone, prima con il marchio di moda casual, Baci & Abbracci, poi spingendosi oltre, fondando l’ambiziosa Bfc&co, specializzata nel mondo degli arredi di lusso importati da mezzo mondo. Missione naufragata sotto i colpi di un fallimento da 14 milioni di euro. I sogni di un futuro da manager per Christian Vieri e Cristian Brocchi si sono infranti contro un provvedimento firmato dal pm milanese Maurizio Ascione.

I finanzieri del Nucleo regionale di polizia tributaria, nel perquisire le loro abitazioni, hanno notificato ai due calciatori (il primo ex stella di Milan, Inter e Juventus, il secondo ancora in attività con la Lazio), un invito a comparire in cui si ipotizza il reato di concorso in bancarotta. Nei guai anche le madri dei due calciatori, Christiane Rivaux e Rossella Cerruti — entrambe con una carica sociale — e l’amministratore di fatto della società, Fabio Arcuri (manager anche del marchio Baci & Abbracci). Vieri e la madre risultavano all’estero (il primo a Dubai, la seconda a Londra) e hanno garantito che rientreranno in Italia per conoscere la ragione della perquisizione. Molto sintetico il provvedimento del pm Ascione, che ha mandato i finanzieri «alla ricerca di documenti in forma cartacea o informatica», che possano spiegare le ragioni di questo dissesto.

La guardia di finanza si è recata anche nelle sedi della Sunny srl di Prato e in quelle delle società Fillo e Tache Petit. La Bfc&co, sede ufficiale in via Morimondo, ha mosso i primi passi nel 2004 e fino alla dichiarazione d’insolvenza, dichiarata dal tribunale nell’ottobre scorso, era stata costituita per la vendita di accessori da cucina, elettroutensili di lusso, oggetti per il fitness. Da almeno quattro anni, però, i bilanci erano in drammatica perdita, a causa «del calo dei consumi che ha reso impossibile la continuità aziendale», recitava la relazione sulla situazione patrimoniale.

Il curatore fallimentare Michele Megaro e i legali del fallimento, Gianluca Minniti e Arturo Maniaci, hanno tentato fino all’ultimo una mediazione per chiudere il caso con una transazione, ma i soci (Brocchi e Vieri hanno un quarto a testa), non avrebbero dato alcuna risposta. Ora il pm Ascione (che ha ereditato il fascicolo dal collega Eugenio Fusco), vuole capire dove sia finito questo fiume di denaro che i creditori rivendicano. La storia della Bfc&co è stata caratterizzata da una vita breve quanto difficoltosa. Nella sede sono scoppiati, a distanza da pochi mesi l’uno dall’altro, due incendi misteriosi, probabilmente dolosi. Anche su questi episodi Ascione sembra essere intenzionato a vederci chiaro.

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