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  • Ci vuole coraggio a criticare Pioli e Maldini. Occhio Milan: Dimvula mente, Leao vuole andarsene

    Ci vuole coraggio a criticare Pioli e Maldini. Occhio Milan: Dimvula mente, Leao vuole andarsene

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Leggo e sento critiche a Pioli e Maldini. Ma vi siete accorti che Pioli e Maldini, con la fondamentale collaborazione di Ibrahimovic, hanno compiuto un vero e proprio miracolo? Un miracolo lungo quasi 3 anni. Sono riusciti a tramutare una squadra e una società allo sbando dal punto di vista tecnico ed economico in una realtà non solo credibile, ma addirittura vincente. Il tutto senza spendere quasi nulla e mantenendo un monte ingaggi da metà classifica. Hanno costruito campioni partendo da giocatori normali, continuano a perderli perché non possono pagarli abbastanza (o perché si infortunano) e rimangono sempre ai vertici del calcio italiano. E adesso vengono massacrati perché il “miracolo” è in pausa? Quando leggo e sento che Maldini doveva rinforzare la squadra a gennaio mi domando: ma avete capito che l’obiettivo di questa proprietà non è vincere ma arrivare al pareggio di bilancio?

    Ve lo hanno detto in tutti i modi. Quante volte Maldini ha ripetuto “non siamo il Milan di Berlusconi”. Come ve lo deve dire? Se per due anni Maldini e Pioli hanno fatto un miracolo sportivo non si può rimproverare loro di non riuscire a farlo anche il terzo anno. Criticate l’acquisto di De Ketelaere? Ma se a quell’età De Ketelaere fosse stato il nuovo Kakà, non sarebbe venuto né al Milan né in Serie A e soprattutto non avrebbe firmato un contratto da 2.5 milioni a stagione. Il costo del cartellino è legato all’età e alle prospettive di crescita. Se il Milan lo rivende domattina non ci perde un euro e questo è quello che conta per la proprietà. Che sia essa americana, cinese, inglese o brianzola. De Ketelaere vale come Tonali, Theo, Leao ecce cc. Sono giocatori che si prova a vedere se si riescono ad affermare ad alto livello. In alcuni casi ci si riesce, in altri bisogna aspettare poco, in altri bisogna aspettare tanto e in altri non ci si riesce proprio. E’ stato cosi`per tutti. In primis per Leao.

    A proposito facciamo una chiosa sul portoghese e sulle recenti parole di uno dei suoi agenti. Che Leao punti a fare il grande salto verso una big europea, magari di Premier League, è evidente. Le parole del suo agente ricordano quelle degli agenti di chi lo ha preceduto, che poi sono partiti a zero. Il suo obiettivo, come quello di tutti, è abbassare il più possibile l’indennizzo che spetta al Milan in caso di cessione  in modo da elevare il suo ingaggio e le sue commissioni (o bonus alla firma). Il giochino è sempre lo stesso. E la cosa più importante è non credere mai a dichiarazioni tipo quelle del suo avvocato, che sono appunto strategiche e finalizzate all’obiettivo del portoghese che non è quello di restare al Milan, ma quello di capitalizzare al meglio la partenza. Libero di farlo perché si tratta di calciomercato. E la storia di Leao nei passaggi da Lisbona a Lille e da Lille a Milano lo dimostra ampiamente. Fa però sorridere che Dimvula dichiari: “Ci sono tante false e fuorvianti informazioni su Rafael Leao, principalmente nella stampa italiana. Questo ha un solo scopo: paralizzare il dialogo cordiale e professionale che noi abbiamo con la dirigenza del Milan”. Ma davvero c’è qualcuno che crede che ci sia un coordinamento della stampa italiana finalizzato a ostacolare il rinnovo di Leao con il Milan? Dimvula, ci faccia il piacere…
     

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