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  • Clamoroso Pasqualin a CM: 'Via il calciomercato da Milano! Il mondo del calcio è d'accordo'

    Clamoroso Pasqualin a CM: 'Via il calciomercato da Milano! Il mondo del calcio è d'accordo'

    • Giovanni Scotto
    Via il calciomercato da Milano. È proprio così. L'ipotesi è seria, concreta. Via la sede dell'Atahotel Executive nel capoluogo meneghino, considerata inadeguata, caotica. La proposta è non solo cambiare la sede delle trattative, ma rendere il calciomercato itinerante, spostando di volta in volta la sede ufficiale delle trattative nelle varie città italiane. La proposta è arrivata tempo fa dall'Associazione "Avvocaticalcio", presieduta dal procuratore Claudio Pasqualin. Una novità di portata storica, passata, tuttavia, in sordina. Dopo oltre due mesi dalla proposta, infatti, non ci sono state concrete novità. Ed anzi, di questa proposta rivoluzionaria se n'è parlato poco. Tuttavia l'argomento tornerà presto alla ribalta, e Calciomercato.com ha contattato in esclusiva Claudio Pasqualin proprio per fare il punto della situazione.

    Avvocato, a che punto è questa proposta?
    'Siamo in una situazione paradossale, perché la nostra proposta di spostare il calciomercato dall'attuale sede e da Milano è stata accolta con favore da tutti, ma di concreto non c'è ancora nulla. Stiamo fremendo perché i tempi stringono. Il nostro obiettivo è cambiare la sede sin da questa estate'.

    Perché allora non se n'è fatto ancora nulla?
    'Perché l'Adise (l'associazione dei direttori sportivi), che organizza il calciomercato su delega delle Leghe di Serie A e B e della Federazione, si è chiusa in un silenzio ostinato. Riguardo l'attuale sede, c'è il coinvolgimento di altre strutture private, ma è tutto in mano all'Adise. Senza il loro apporto nulla può muoversi. Noi stiamo aspettando, ma i tempi stringono'.

    Quindi l'Adise non è d'accordo?
    'Assolutamente no! È questo il paradosso. L'Adise ha appoggiato da subito e con convinzione la nostra proposta. Poi però non abbiamo più avuto notizie, nonostante i miei solleciti a nome dell'Avvocaticalcio. Questa proposta è assolutamente concreta e fattibile: abbiamo avuto l'appoggio dell'Associazione Calciatori e di quella degli allenatori. Di Carlo per gli allenatori, Branchini per gli agenti e Calcagno per i calciatori: tutti hanno detto sì. L'Adise si è detta pronta a sostenerci con convinzione, ma ad oggi ancora nulla si è mosso'.

    Per quale motivo, secondo lei?
    'Interessi, ovviamente. L'Adise ha in mano tutto su delega, e dietro di essa ci sono tanti interessi di privati che organizzano la manifestazione. Ma ora gli interessi sul calciomercato sono sempre maggiori, occorre cambiare. Lunedì ci sarà un importante convegno a Coverciano, dove risolleveremo di nuovo l'argomento. Abbiamo la convinzione di poter spostare la sede da subito, ma tutto passa per l'Adise. Confido in una risoluzione rapida della questione. È l'intero movimento calcistico per spinge per questa novità'.

    Ci spiega perché vuole portare via il calciomercato dall'attuale sede e da Milano?
    'Il calcio sta cambiando. La stessa figura degli agenti è in discussione, quindi occorre ridare a ciò che ruota attorno al calcio una dimensione moderna. Il calciomercato è una calamita mediatica forte: grande attenzione da parte della stampa e del pubblico, in alcuni casi anche spettacolarizzazione. Non è possibile operare in una sede caotica, inadeguata. Conoscete le lamentele degli addetti ai lavori (la famosa 'sbroccata' di Raiola, ndr), perché spesso mancano anche i servizi minimi'.

    Cosa proponete, quindi?
    'La nostra proposta è rendere il calciomercato itinerante: girare l'Italia collocando la sede in strutture adeguate, come i poli fieristici, ma anche le classiche strutture alberghiere, purché dotate di tutti i servizi. A partire dai parcheggi. Dare al calciomercato il giusto risalto in un mondo del calcio che vede alcune figure svilirsi. Abbiamo il favore di tutte le associazioni, comprese le Leghe di A e B. Inoltre assieme a questa riforma vogliamo far terminare il mercato prima dell'inizio dei campionati, in modo da non mischiarlo all'attività agonistica. Anche in questo abbiamo il sostegno di tutte le istituzioni. Ecco perché mi chiedo cosa aspetta l'Adise a rendere operativa questa riforma epocale'.

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