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  • Clattenburg, addio alla Premier per uno stipendio da urlo: guadagnerà come Keita e Hysaj
Clattenburg, addio alla Premier per uno stipendio da urlo: guadagnerà come Keita e Hysaj

Clattenburg, addio alla Premier per uno stipendio da urlo: guadagnerà come Keita e Hysaj

  • Alessandro Cosattini
Il calciomercato amplia i propri orizzonti. Ora c’è mercato anche per gli arbitri. Mark Clattenburg, uno dei fischietti più importanti del mondo, lascia la Premier League per approdare in Arabia Saudita. La conferma ufficiale è arrivata ieri dal PGMOL, l’associazione degli arbitri inglese.  Il 41enne, che ha diretto la finale di Champions League del 2016 e la finale di Euro 2016, lascia la Premier League per iniziare una nuova avventura. Nelle scorse settimane si era parlato anche di offerte dalla Cina, ma Clattenburg ha deciso di accettare la cospicua offerta proveniente dall’Arabia Saudita.

RICCO STIPENDIO - Secondo il Daily Mail, lo stipendio di Clattenburg verrà quintuplicato. Avete letto bene, il fischietto inglese guadagnerà 500,000 sterline all’anno. Al cambio attuale, Clattenburg riceverà uno stipendio da 600mila euro all’anno circa. Cifre assolutamente impensabili per l’Europa. Il mercato si trasforma, per i giocatori e anche per gli arbitri. E chissà che i trasferimenti dei direttori di gara non aumentino in questi anni, soprattutto per coloro i quali in Europa sono al termine della loro carriera. 

IL PARAGONE - Il ricco stipendio garantito a Clattenburg dalla Federazione dell’Arabia Saudita rappresenta una vera e propria svolta per la classe arbitrale. Nicola Rizzoli, arbitro più importante d’Italia, nella passata stagione è arrivato a guadagnare circa 200mila euro, Europei francesi inclusi. Il fischietto inglese ne guadagnerà ben 600mila. Lo stipendio di Clattenburg sarà lo stesso percepito da diversi giocatori di Serie A: Hysaj del Napoli, Birsa del Chievo Verona e Keita della Lazio solo per fare tre nomi (fonte dei dati: La Gazzetta dello Sport). Un arbitro che viene pagato quanto un giocatore titolare della massima serie italiana: un tempo sarebbe stato impensabile, ora non più. 
 

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