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  • Clough e la leggenda del Nottingham Forest: nel calcio moderno ci sarà mai un allenatore come lui?

    Clough e la leggenda del Nottingham Forest: nel calcio moderno ci sarà mai un allenatore come lui?

    • FZ
    Sono passati 41 anni ma il ricordo è ancora vivo. Il 30 maggio 1979 il Nottingham Forest vinceva la Coppa Campioni, battendo in finale il Malmoe, davanti ai 67 mila dell’Olympiastadion di Monaco di Baviera. Un successo arrivato contro ogni pronostico: nessuno si aspettava che una piccola del calcio inglese, l’anno prima nella seconda serie, riuscisse a salire sul trono d’Europa. E invece, una dopo l’altra, le avversarie caddero: il Liverpool del leggendario Bob Paisley nei sedicesimi, l’Aek Atene negli ottavi, il Grassopphers nei quarti, il temibile Colonia di Hennes Wisweller in semifinale, il Malmoe in finale. 

    Il film ebbe come attori protagonisti John Robertson, il Picasso del calcio, dal quale partì il cross per la testa di Trevor Francis (poi in Italia con Sampdoria e Atalanta), ma l’oscar lo meritò il regista, Brian Clough, “quello del Maledetto United”, uno che dalle parti di Nottingham venerano come una divinità (per il double nel 1978-79 e per il bis europeo, un anno dopo, contro l'Amburgo). Un allenatore carismatico e controverso, capace di scrivere la storia da allenatore, dopo la valanga di gol da giocatore con Middlesbrough e Sunderland. Di lui diceva “Non penso di essere il migliore allenatore in circolazione, ma sono certamente nella top one”. Sicuro di sé al limite dell’arroganza, ma vincente. Con un gioco palla a terra, decisamente poco british. Un uomo che per il Forest è una leggenda: lo stadio, il City Ground, ha una tribuna a suo nome, se un giorno il club costruirà un nuovo impianto i tifosi dei Garibaldi hanno già scelto il nome: Brian Clough Stadium. 

    Un allenatore ‘umano’, che faceva la differenza, in un calcio diverso da quello attuale. Ora chi siede in panchina ha uno staff infinito e grandi tecnologie sulle quali contare, che permettono di curare ogni dettaglio, dall’alimentazione allo studio dell’avversario. Clough non aveva tutto questo, ma riuscì a trovare l'alchimia giusta, portando una piccola a vincere in patria e in Europa. Ci sarà mai uno come lui in questo calcio?

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