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  • CM STADIO: Bari-Carpi 0-1

    CM STADIO: Bari-Carpi 0-1

    • Raffaele Di Lello
    Il Carpi vola, il Bari accusa la seconda battuta d'arresto della gestione Nicola sprofondando ai confini della zona play-out. Meritato il successo degli emiliani per quanto costruito nel primo tempo. Ma sulla vittoria firmata Mbakogu pesa il gol fantasma non assegnato a Caputo, malgrado il pallone avesse varcato la linea bianca di oltre mezzo metro. Poco, però, per salvare un Bari che proprio non decolla. Il Carpi colleziona occasioni nel primo quarto d'ora, i galletti, invece, faticano maledettamente a pungere. Il risultato si sblocca al 63': Lollo ruba palla a Romizi e serve Mbakogu, letale nel bruciare Contini e Donnarumma. Il Bari reagisce più con i nervi che con il gioco, eppure riesce a pareggiare con Caputo al 71': il colpo di testa dell'attaccante è oltre la linea di porta, ma l'arbitro Minelli non convalida. E nel finale il forcing pugliese è sterile. Oggi è il Carpi a sognare la Serie A, ovvero l'obiettivo estivo di un Bari che deve guardarsi seriamente alle spalle.

    BARI

    Il tecnico del Bari, Davide Nicola: "Non commento l'episodio del gol fantasma, per me le decisioni arbitrali non sono determinanti. Sono soltanto alibi per me e per la squadra. La verità è che siamo troppo timidi, ci portiamo sulla testa il fardello di dover far bene per forza. Ma oggi la realtà è che non esprimiamo certi valori. Siamo timidi e condizionati dalla paura di sbagliare. Il mercato di gennaio? Vedremo. Nel frattempo occorre raccogliere il più possibile fino a fine dicembre".

    CARPI

    Il tecnico del Carpi, Fabrizio Castori: "Vittoria meritata. Abbiamo avuto le migliori occasioni, soprattutto abbiamo confermato lo stesso atteggiamento che ci sta consentendo di essere in vetta. Siamo una squadra giovane, dobbiamo essere sbarazzini e irriverenti. Forse stiamo andando anche oltre le nostre aspettative, considerando i mezzi investiti. Il gol fantasma? A Brescia non ho commentato due espuslioni e tre rigori fischiati contro. Perciò, non mi esprimo nemmeno oggi". 
     

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