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  • CM STADIO: Palermo-Milan 1-2

    CM STADIO: Palermo-Milan 1-2

    • Alberto Giambruno
    Il pomeriggio pre-pasquale della 29esima giornata offre al "Renzo Barbera" una sfida che promette spettacolo tra Palermo e Milan: i rosa, a secco di vittorie dalla gara interna contro il Napoli del 14 febbraio, cercano anche di sfatare il tabù gol (l'ultima rete è quella di Dybala, Lazio-Palermo del 22 febbraio, poi un digiuno lungo 424 minuti), mentre il Milan vuole continuare la striscia positiva di risultati ottenuti dopo le pause per gli impegni delle Nazionali: è accaduto lo scorso settembre (Italia impegnata contro Olanda e Norvegia, Parma-Milan 4-5) e nel mese di ottobre (azzurri contro Azerbaigian e Malta, Hellas Verona-Milan 1-3). Iachini conferma la difesa a quattro, con il rientro di Giancarlo "Pipo" Gonzalez, mentre a centrocampo l'assente di lusso è Maresca (al suo posto Jajalo). In attacco, Quaison e Vazquez dietro l'unica punta Dybala. Niente sorprese anche per il Milan di Inzaghi, con l'annunciato 4-3-3: tridente pesante in avanti, Cerci e Menez agiscono alle spalle dell'ex romanista Destro. La prima occasione è per gli ospiti al minuto 5: Destro si smarca al limite dell'area e calcia a botta sicura verso la porta rosanero, bravo Sorrentino a dirgli di no. L'occasione per i padroni di casa arriva un quarto d'ora dopo, ed è clamorosa: Dybala sorprende la difesa rossonera e serve a Vazquez un pallone che chiede solo di essere appoggiato in rete, sciupato in maniera incredibile dal "Mudo" che non inquadra lo specchio della porta. Ma il risultato si sblocca poco prima dell'intervallo: è il 37' quando Van Ginkel spacca in due la difesa rosanero e mette in mezzo per Cerci, fortunato a superare Sorrentino con un rimpallo all'interno dell'area piccola di rigore. Per l'ex Torino è la prima rete con la maglia del Milan. La prima frazione di gioco si chiude con una rete annullata a Barreto: il centrocampista rosa raccoglie un pallone rimpallato in area di rigore ed insacca, ma a gioco fermo per un precedente fuorigioco del compagno di reparto Rigoni. Nella ripresa, dal 54' al 58', doppio cambio per Iachini: Chochev e Belotti per Barreto (fischiato in occasione della sostituzione) e Quaison. Ed è proprio Belotti a ravvivare la fase offensiva, tanto che una sua azione in velocità cambia il volto della partita: è il minuto 71, la punta della Nazionale Under 21 entra in area di rigore e viene atterrato da Paletta (ammonito nella circostanza). Dybala realizza il penalty sotto la Curva Nord, mettendo fine ad un interminabile digiuno di reti del Palermo, che si ferma a 495 minuti. Ma il pomeriggio del "Barbera", dieci minuti dopo, torna a tingersi di rossonero: Menez si traveste da sciatore, e salta in slalom la coppia di centrali Vitiello-Gonzalez, portando palla al piede per quaranta metri e superando Sorrentino. E' la rete che decide la partita, e consegna al Milan la seconda gioia consecutiva dopo la vittoria interna contro il Cagliari, portando i rossoneri a quota 41 in classifica. Il Palermo resta a 35 punti, agganciato in graduatoria dal Sassuolo, con la sua terza sconfitta di fila (Juventus, Chievo Verona e Milan).
     
    PALERMO

    Il portiere del Palermo, Stefano Sorrentino: "Questa è la Serie A. Non è la prima partita dove, magari, ai punti avremmo meritato di più. Purtroppo è un periodo negativo, un periodaccio. Il possibile tocco di mano di Cerci, in occasione della rete? Non l'ho visto, lui è entrato deciso su di me. Qualche mese fa la palla sarebbe uscita fuori, forse. Mancano ancora nove partite, dobbiamo stare attenti e vogliamo finire al meglio questo campionato. La squadra vuole lavorare, quello che pensano gli altri conta fino ad un certo punto. Nell'occasione del gol di Menez non è giusto colpevolizzare nessun altro, è stato bravissimo lui. Basta".
     
    MILAN

    Il centrocampista del Milan, Jeremy Menez: "Venire a Palermo e vincere non è mai facile, è stata una bella vittoria e meritata. Per arrivare in Europa dobbiamo dare il massimo fino alla fine, poi vedremo. Bisogna crederci fino a quando ci sarà un po' di speranza. Ringrazio il mister per avermi dato tanta fiducia, ma non sono io l'uomo simbolo. In questo Milan sono tutti importanti, perché ognuno lavora per il compagno. Serve questo per andare lontano, così è bello".
     

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