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  • CM STADIO: Pavia-Carpi 0-0
CM STADIO: Pavia-Carpi 0-0

CM STADIO: Pavia-Carpi 0-0

  • Roberto Rovati

Terzo pareggio consecutivo per il Pavia, a reti bianche come domenica scorsa, dopo una gara che procede a fiammate ma non produce l'emozione del gol. Allo stadio Pietro Fortunati c'è il Carpi, una delle squadre più attrezzate per la rincorsa ai play-off. Il Pavia, date le numerose assenza causa infortuni e squalifiche, adotta un modulo con Beretta unica punta e La Camera più avanzato rispetto al solito, per  un 4-4-2 piuttosto atipico, cui il Carpi, vittima di alcune assenze in difesa, risponde con un conservativo 4-4-1-1 con Kabine e Ferretti ad impensierire la difesa pavese. I primi venti minuti trascorrono con le squadre attente a non scoprirsi; il Carpi dà un'impressione di maggior solidità, mentre il Pavia sembra aspettare per colpire con la giocata estemporanea da calcio da fermo. Al 28' la prima occasione del match: è il Carpi a sfiorare il gol con Kabine che, dentro l'area piccola, spreca calciando a lato una splendida sponda aerea di Ferretti. Risponde subito il Pavia. Al 30' Lussardi riconquista caparbiamente una palla alla limite dell'area e costringe al fallo da ammonizione Poli; sulla punizione successiva La Camera sfiora il gol calciando sull'esterno della rete. Al 39' bella azione del Carpi: Concas dà una palla filtrante in area a Bianco che calcia in diagonale sfiorando il palo alla sinistra di Teodorani. E al 44’ di nuovo il Carpi vicino al gol: corner teso da sinistra di Ferretti, ma Terigi incorna male e spedisce fuori. Nella ripresa, al 59', l'occasione più importante della partita per il Pavia: su rilancio del portiere Teodorani, Beretta protegge ottimamente palla sfuggendo ai centrali emiliani e, dopo aver eluso l'uscita di Sportiello, appoggia indietro a La Camera che, solo a centro area, colpisce in pieno la traversa. Ora è il Pavia a farsi preferire. Cinque minuti dopo è Turi a calciare a colpo sicuro, ma un difensore del Carpi devia fortuitamente in corner. Poi più nulla fino al 83' quando il Carpi si rende pericoloso per la prima volta nella ripresa: Capogrosso si lascia sfuggire in area il neo-entrato Di Gaudio che a tu per tu con Teodorani calcia di esterno mandando appena fuori. All'87' il Carpi sfonda nuovamente sul lato destro della difesa pavese, ma il portiere azzurro respinge bene di piede un secco rasoterra di Poli. E' tutto, perché nei cinque minuti di recupero assegnati dall'arbitro Giovani non succede più nulla: uno 0-0 nel complesso corretto, per una partita che non entrerà nei manuali del calcio alla voce 'spettacolo'.

PAVIA

L'allenatore del Pavia, Giorgio Roselli: 'Ottima prestazione caratteriale. Pensando a come eravamo messi tra infortuni e assenze, mi porta a dire che i miei ragazzi hanno disputato una grandissima partita, meritando il pari. Ho messo La Camera da seconda punta per fare un po' di pressing offensivo ed impedire al loro terzino troppe sortite. Molto molto bene Redaelli, abbiamo trovato un titolare in più. In generale tutti i ragazzi che hanno giocato oggi hanno fatto benissimo. Il mio secondo Cerri sta lavorando con loro e pian piano saranno pronti per questa categoria, parlo ad esempio di Reato che si è ripreso alla grande dopo un inizio di stagione con qualche problema. La Camera come caratteristiche sarebbe ideale per un 4-2-3-1 o per un 4-3-3, bisogna che lui si adatti un po' a me e io sono ben felice di adattarmi a lui, e apprezzo tantissimo la sua duttilità'.

CARPI

L'allenatore del Carpi, Daniele Tacchini: 'Per la salvezza il punto ci sta bene, per la partita in sé non sono soddisfatto e il pari ci sta stretto. Abbiamo incontrato una squadra chiusa che giocava per il pari e l'ha ottenuto. La partita non l'abbiamo giocata male, Ferretti mi è piaciuto, ha servito l'assist nel primo tempo e ha corso molto. L'ho cambiato presto perché durante il match abbiamo provato a cambiare con qualcuno dei nostri giovani, ma non siamo riusciti a sfondare perché il Pavia ha giocato molto arroccato dietro, cercando solo il pari. Certo dopo due sconfitte, qualche strascico psicologico forse c'è stato e la squadra anche inconsciamente ha preferito non sbilanciarsi troppo alla ricerca del gol per non correre rischi eccessivi'.

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