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  • Collovati a CM: 'Milan-Inter? Se Calhanoglu si deprime con i fischi cambi lavoro. Mourinho ormai fa l'opinionista'

    Collovati a CM: 'Milan-Inter? Se Calhanoglu si deprime con i fischi cambi lavoro. Mourinho ormai fa l'opinionista'

    • Andrea Sereni e Emanuele Tramacere
    Fulvio Collovati ha vissuto il derby di Milano sia con l'Inter che con il Milan. Con cui ha iniziato, nel settore giovanile e prima squadra dal 1976 al 1982, e uno scudetto nel 1979. Poi il passaggio alla sponda nerazzurra, altri quattro anni, dopo aver vinto il Mundial di Spagna con la Nazionale. Sa cosa si prova ad essere fischiati per aver cambiato maglia, conosce le sensazioni che potrebbe provare Hakan Calhanoglu domenica sera, quando il Meazza si illuminerà a festa per una partita chiave nella corsa scudetto.

    Collovati, come si vive questo passaggio da una sponda all'altra del Naviglio?
    "Ho preso molti fischi, sono stato uno dei primi a passare dal Milan all'Inter, e la tifoseria la prese male. Poi ce ne sono stati tanti a vestire le due maglie, da Pirlo e Ronaldo a Ibrahimovic. Per me i fischi erano uno stimolo. Per Calhanoglu mi auguro sia lo stesso. Devono rappresetare uno stimolo, fa parte della tua professione, altrimenti vuol dire che devi cambiare mestiere. Il tifoso ha il diritto di fischiarti, certo non di insultarti".

    Lei quindi lancerebbe Calhanoglu dall'inizio o schiererebbe Vidal? 
    "Io farei giocare Calhanoglu, potrebbe essere la partita del riscatto per lui. Avrà voglia di rivincita, deve far vedere la sua personalità".

    A questa Inter manca un leader come Lukaku? 
    "Non so se Lukaku era un vero leader. Era più un esecutore, il cannoniere della squadra. Mi sembra invece che l'anno scorso il leader l'Inter lo avesse in panchina. Quest'anno ce ne sono tanti, di leader, come Barella, de Vrij, Skriniar, Dzeko. E anzi, nel camnbio tra Dzeko e Lukaku secondo me non ci ha perso".

    In caso di pareggio, per l'Inter sarebbe un punto perso o guadagnato? 
    "L'Inter è la squadra che ha più da perdere. Ha un solo risultato, deve vincere. Un pareggio serve più al Milan. Se l'Inter vuole rientrare nella lotta scudetto deve vincere sia col Milan che col Napoli, dopo la sosta. Non può permettersi di pareggiare, ora deve fare il salto di qualità. Dovesse perdere, sarebbe fuori dal giro scudetto".

    Per il Milan quanto possono incidere le assenze di Theo Hernandez e Maignan? 
    "L'assenza più pesante è quella di Theo, anche se Tatarusanu a volte mostra delle incertezze. Ma un esterno sinistro come Theo Hernandez è meglio averlo, è un trascinatore, è un punto di riferimento. Un'assenza pesante, ma Pioli è stato bravo a creare un bel gruppo. Contro il Porto ho visto una squadra veloce, che lotta, che non demorde, che gioca sempre a ritmi intensi. E questo è merito dell'allenatore".

    Lei farebbe giocare Kessie dall'inizio? 
    "Lui è un titolare. Ci sono i titolari e ci sono le riserve. Non è un caso che giocatori come Theo, Tomori se stanno bene giocano sempre. Danno più garanzie degli altri. Kessie l'anno scorso ha trascinato il Milan, non vedo perché adesso metterlo in disparte per una questione legata al contratto".

    Il suo pronostico sul derby, la sua favorita? 
    "Secondo me finisce con un pareggio, vedo una partita in equilibrio. Il Milan sta bene fisicamente, non sarà un derby sbilanciato".

    Una parentesi sulla Roma: cosa pensa del modo in cui Mourinho parla della sua rosa? 
    "Mourinho ormai è diventato un opinionista. La Roma ha perso con Lazio e Milan, ha pareggiato con il Napoli. Non puoi sempre appellarti agli arbitri. Ormai pure i tifosi della Roma lo hanno capito. Ho grande stima dell'allenatore, dell'uomo, ma arrivi a un certo punto in cui devi prenderti le tue responsabilità con la squadra".

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