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    Come può giocare l'Italia con Pioli

    Una possibilità che era nell’aria, un’ufficialità che sarà comunicata, una notizia che è ormai diventata di dominio pubblico. Luciano Spalletti non sarà più il commissario tecnico della Nazionale Italiana dopo la partita contro la Moldavia di lunedì sera. L’ormai ex CT dell’Italia ha comunicato la decisione da parte del presidente federale Gabriele Gravina di sollevarlo dall’incarico e di dare un immediato scossone all’ambiente azzurro. Per la successione del tecnico di Certaldo, i profili che stanno trovando i maggiori riscontri portano ai nomi di Claudio Ranieri e Stefano Pioli.

    E’ SFIDA – Ranieri, che ha lasciato il lavoro in panchina dopo l’ultima stagione alla Roma, sta proseguendo il proprio percorso nel mondo del calcio attraverso l’incarico di consulente della società capitolina. Una professione da dirigente che l’ha portato a essere coinvolto a 360° nel mondo giallorosso, arrivando ad avere una voce in capitolo importante nella scelta di Gian Piero Gasperini. Ranieri sarebbe la prima scelta di Gravina per il ruolo di CT, ma il legame con i Friedkin è un vincolo che funge da ostacolo per l’arrivo sulla panchina azzurra. Anche per questo, Stefano Pioli è una pista che prende sempre più quota come successore di Spalletti. E se questa strada fosse percorsa fino in fondo, come potremmo immaginarci l’Italia di Pioli?

    COME PUO’ GIOCARE L’ITALIA CON PIOLI – Pioli ha delle caratteristiche che risulterebbero ideali come prossimo CT: è un allenatore dotato di buon senso, sa gestire le emergenze, è corretto nei rapporti e possiede una rara elasticità tattica che permetterebbe a tutti i convocati di sentirsi pienamente all’interno del progetto. Pioli è un gestore con grande creatività: d’altronde, il merito dell’ultimo Scudetto vinto dal Milan è da associare anche alla sua figura e al suo modo di cercare sempre le soluzioni più adatte. Al tecnico emiliano piace far giocare bene le proprie squadre: leggerezza, ripartenze veloci e una filosofia offensiva sarebbero i punti cardine della sua Italia.

    In un teorico 4-2-3-1, l'Italia si schiererebbe così: Donnarumma; Cambiaso (Di Lorenzo), Buongiorno (Gabbia), Bastoni (Calafiori), Dimarco; Barella (Ricci), Tonali; Orsolini (Politano), Frattesi (Raspadori, Maldini), Zaccagni (Chiesa); Retegui (Kean).

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    bumbaisback
    bumbaisback

    Ranieri o Nunziata. Stop

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