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  • Conte-Capello:| Gemelli diversi alla Juventus

    Conte-Capello:| Gemelli diversi alla Juventus

    La Juve attuale viaggia ai ritmi di Don Fabio, l'unico maestro che Conte non ha avuto. Ed è a Sacchi che il tecnico sembra ispirarsi.
    Conte-Capello, gemelli diversi.
    Pragmatico l'uno, ossessivo l'altro: caratteristiche che si ritrovano nelle rispettive squadre. Il punto di contatto è nell'ambizione.
     

    Conte come Capello? Il confronto è suggerito dai risultati, talmente simili da finire in molti casi con il sovrapporsi. La Juve attuale viaggia infatti agli stessi ritmi della prima versione capelliana, otto vittorie e un pareggio in nove partite. Identici anche i gol all'attivo: venti. Per cogliere una differenza bisogna spingersi alla voce delle reti subite: quattro per il Buffon di oggi, appena due per quello di ieri. Percorsi prepotenti comunque, con gli avversari ridotti a inseguire già ad ottobre. Percorsi quasi perfetti, come quello che si concesse la Juve del 2005-06, ancora griffata Capello. Una squadra capace di vincere le prime nove partite nonostante una piccola contrazione delle reti segnate rispetto allanno prima, solo diciotto.

    SENZA I TOP Eppure, uscendo dal mero dato statistico, Capello e Conte non è che abbiano tutti questi punti di contatto. Viene quasi l'impressione di trovarsi davanti a due gemelli diversi. Pragmatico al punto di rifiutare ogni concessione all'estetica calcistica il friulano. Spumeggiante e propositivo il pugliese. Esattamente come le rispettive squadre. Considerazione questa che va a ulteriore merito di Conte, visto che la rosa di Capello presentava i famosi top player che la Juve di oggi insegue. Tali erano Nedved piuttosto che Ibrahimovic , Del Piero e Vieira , di Cannavaro e Trezeguet . Insomma, i punti di contatto ci sono, ma anche le differenze. Oltretutto tra i maestri di Conte, l'attuale ct della Russia non compare, per il semplice motivo di non averlo mai allenato, a differenza di Trapattoni, Lippi e Ancelotti.

    SENZA OLANDESI A costo di apparire irriverenti nei confronti di chi ha vinto dieci scudetti e una Champions nel corso della sua straordinaria carriera di allenatore, confessiamo di preferire l'attuale timoniere. Capace di arrivare alla vittoria dalla strada maestra del (bel) gioco. Totale propensione offensiva, vera e quasi sempre netta prevalenza sugli avversari: la cifra della Juve di Conte si avvicina, dovendo attingere ai grandi tecnici della storia recente, al Milan griffato Arrigo Sacchi . Senza gli olandesi però. E qui, appunto, sta l'incognita sul cammino della Juve attuale, ma anche la consapevolezza dei suoi enormi margini di crescita.

    CINISMO OLD STYLE Questo almeno suggerisce la prima stagione del Conte panchinaro. L'attuale in effetti ridimensiona un po' le differenze con la grande Juve di Capello. Perché la squadra campione d'Italia si è fatta meno bella, riuscendo a tratti ad essere persino cinica. Certo non domenica a Catania, dove il numero di palle gol sprecate ha superato persino quello di Copenhagen. Ma in precedenza contro lo Shakhtar e il Napoli la Juve aveva tratto il massimo dal relativamente poco che aveva costruito.

    L'ESTEROFILO Giudizi apparentementi contraddittori, che si spiegano con la dimensione di squadra ancora in costruzione che è propria di questa Juve. Capello infatti raccolse una rosa che si basva sui grandi cambiamenti intervenuti nel 2001, all'epoca delladdio di Zinedine Zidane . Potè quindi affidarsi allo zoccolo duro dei Buffon , Thuram , Nedved, oltreché di capitan Del Piero . Di suo l'uomo di Pieris fece aggiungere Ibrahimovic e Vieira . E qui bisogna riconoscere una delle principali qualità di Capello: l'essere assai persuasivo con i suoi datori di lavoro. I quali, per accontentarlo, hanno sempre messo mano al portafogli con generosità. Dote ereditata solo in parte dal Conte attuale. E qui sta un'altra differenza sensibile e forse anche un limite, se rimanesse tale nel tempo. Conte sembra affidarsi soprattutto al mercato interno nella sua costruzione della squadra. Mentre per cultura e curiosità Capello è sempre stato un uomo aperto al mondo, capace di inseguire la qualità ovunque fosse.

    IL LEGAME Mixando il meglio dell'uno e dell'altro avremmo l'allenatore perfetto. Ma anche divisi i due rappresentano il meglio delle rispettive generazioni di tecnici. Buon per la Juve essere riuscita a portarli dalla propria parte. Per poco tempo Capello, autore della grande fuga verso Madrid allalba di Calciopoli. Si presume a lungo Conte. Perché, e arriviamo all'ultima e per certi versi principale differenza, il friulano ha sempre messo il proprio interesse davanti a tutto, anche legittimamente, per carità. Mentre Conte è legato veramente da un cordone ombelicale alla Juventus e dubitiamo che arriverà mai a reciderlo di propria iniziativa.


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