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  • Conte: |'Dopo Muntari... solo Juve'

    Conte: |'Dopo Muntari... solo Juve'

    • Massimo Airoldi

    Dopo Muntari, c’è stata solo la Juve. La considerazione vale per la partita dello scorso 25 febbraio e ancor più per quello che ne è seguito, infatti non vuole essere un alibi per la rovinosa caduta rossonera, ma la semplice fotografia di quanto abbiamo visto negli ultimi mesi. L’episodio tanto indigesto al Milan rivisto oggi più che un errore, è uno spartiacque tra il primo e il dopo. Fino a quel momento quella di Max Allegri era accreditata come la miglior squadra italiana. Forse non lo era più da qualche settimana, se non mese, ma dava l’impressione di crederci ancora. Dopo i rossoneri non sono più esistiti, come testimoniano i diciassette punti di distacco accumulati nelle prime tredici giornate di questo campionato. Più che un gap, un abisso. Prima di quella data Allegri era un concentrato di battute urticanti nei confronti della Juve. Exploit dialettici che a fatica celavano una crescente e consapevole inquietudine, ma almeno segnalavano un’indiscutibile vitalità. Dopo il tecnico livornese si è spento di pari passo con la sua squadra. E la Juve nei suoi discorsi fa capolino solo nei giorni di vigilia, come ieri. D’altronde rinfocolare la rivalità in altri momenti, costringerebbe Allegri a veri e propri equilibrisimi per spiegare cosa è accaduto da febbraio a oggi al di là degli addii di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva. Che molto raccontano. Ma non tutto.


    La verità è che al di là dei gol non visti (quello negato a Muntari fu un episodio clamoroso, su questo non ci piove) Antonio Conte in un anno ha sorpassato e staccato, persino surclassato, il rivale sul piano tecnico e motivazionale. Il tecnico leccese ci è riuscito grazie a un’asse mediana che ha pochi eguali al mondo e anche qui qualcosa ad Allegri bisognerebbe chiederlo, visto che Andrea Pirlo l’ha regalato lui ai rivali. E a un’organizzazione di gioco straordinaria in senso letterale. Perché è davvero fuori dall’ordinario vedere tanta efficacia difensiva abbinata a un gioco così divertente come è quello della Juve. Per questo il sorpasso non appare episodico, ma destinato a durare nel tempo, come peraltro la classifica certifica.

     

    Ieri sera quella del Milan, sa un po' di rivincita per tutto questo.


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