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  • Conte: 'Galliani ha ragione, Milan forte come noi; Ibrahimovic? Per ora...' VIDEO

    Conte: 'Galliani ha ragione, Milan forte come noi; Ibrahimovic? Per ora...' VIDEO

    Nella sala stampa del Media Center di Vinovo, Antonio Conte sta rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa della vigilia di Juventus-Milan. Tuttojuve.com sta seguendo in diretta l'evento e vi sta riportando integralmente ed in tempo reale le sue dichiarazioni:

    Ciao Antonio. Galliani dice che il Milan è forte come la Juve. Ti fa arrabbiare o ti fa sorridere?
    "No, ha ragione, assolutamente. L'unica risposta che posso dare è che non sempre vincono i più forti".

    Ha tirato fuori le statistiche...
    "Le statistiche.... la storia dice questo, negli ultimi due anni non è capitato al Milan di vincere".

    Per Chiellini che possibilità ci sono? Sul sistema di gioco, ti ha convinto quello che hai provato a Roma? E poi un commento su quello che ha detto Pirlo, che sei più geniale di Sacchi e che nell'intervallo tiri bottigliette, di tutto al muro...

    "(ride, ndr) Queste sono quattro domande. Chiellini, chi gioca e poi... ah no, sono tre. Giorgio si è allenato con noi ieri, sta abbastanza bene, è a disposizione, quindi vediamo. Siamo sereni perchè comunque dietro Giorgio c'è Peluso  che si è comportato molto bene, c'è Martin che finalmente si è ripreso da quel brutto incidente che ha avuto, quindi siamo molto sereni dal punto di vista delle scelte. E' logico che se Giorgio sta bene, gioca. Penso che sia un interprete eccezionale per il suo ruolo e quindi se sta bene difficilmente mi privo di un giocatore del calibro e del peso di Chiellini. Per quello che riguarda la formazione, manca ancora un allenamento, quello di oggi. Abbiamo provato come tutte le altre settimane anche perchè, ribadisco, quello che abbiamo fatto a Roma con la Lazio non è che abbia stravolto o abbia cambiato, i concetti, il nostro gioco è rimasto tale e quale. Ho avuto l'opportunità a Roma con la Lazio di poter schierare tutti e quattro i centrocampisti. L'unico modo per schierarli è sicuramente questo tipo di sistema di gioco, perchè, visti anche i giocatori a disposizione, provare altri tipi di sistemi di gioco partendo dall'inizio, onestamente, sarebbe un salto nel buio. Questa è l'unica soluzione, l'unico modo per vedere tutti e quattro i centrocampisti  in campo. Io penso che a Roma abbiano fatto bene, così come ha fatto bene la squadra soprattutto nel primo tempo, perchè nel secondo tempo ci siamo un po' rilassati. Sono contento delle parole di Andrea, sicuramente, dei complimenti che mi ha fatto. Quando dice che a volte mi arrabbio anche quando vinciamo è la pura verità, perchè un allenatore deve distinguere le vittorie: quando sono vittorie convincenti al 110% e vittorie costruttive per il futuro, allora si gioisce; ci sono alcune vittorie, invece, che magari arrivano perchè si è un po' fortunati, perchè magari l'avversario non ha sfruttato degli errori, quindi queste sono le vittorie che lasciano la bellezza dei tre punti, ma lasciano anche un po' di rammarico,  di rabbia; e se in quelle situazioni l'allenatore fosse felice, farebbe il male della squadra, perchè preparerebbe poi la squadra a una prossima sconfitta; quindi anche nelle vittorie a volte non gioisco, perchè se vedo che ci sono delle situazioni migliorabili, o errori grossolani fatti, sicuramente non mi lasciano sereno, non mi lascia sereno neanche vincere. Sul fatto delle bottigliette, può capitare, è capitato. Devo migliorare la mira, lo dico sinceramente, perchè fino ad ora non ho mai colpito nessuno e quindi devo cercare di migliorare in questo lancio (sorride ndr).  Può capitare, però sempre situazioni comunque studiate ad arte per far capire, per far alzare o abbassare la concentrazione. Quindi niente è lasciato al caso, in tutti i comportamenti, in tutte le situazioni. Però, ripeto, ancora non ho colpito nessuno, quindi devo migliorare da questo punto di vista".

    Sono bottiglie di plastica?
    "Sì sono bottiglie di plastica. Ma non è capitato spesso, sarà capitato una volta. Niente di particolare (ride, ndr)".

    Una Juventus che era nata con il 4-2-4, sta finendo questo campionato - vincendolo - con un solo attaccante. Prima o poi le piacerebbe provare a riproporre un 4-2-4? Un'altra cosa: ad Allegri piacerebbe riallenare Ibrahimovic, e a Conte piacerebbe riallenare Ibra?
    "Partiamo sul discorso del modulo: io penso che un allenatore bravo deve essere quello che adatta le proprie idee ai giocatori che ha a disposizione. Io ho ascoltato in questi giorni un'intervista di Bonucci, un'intervista molto bella, in cui lui parla di vestito, di vestito cucito addosso alla Juventus, in base alle caratteristiche dei calciatori. Gli si chiede della bravura dei difensori della Juventus e lui dice: 'Gioco al fianco di due grandi giocatori come Barzagli e Chiellini, che sono due ragazzi che giocano molto sull'aggressività e questo mi permette di essere più lucido nella fase di impostazione'. E parla del mister che ha cucito un vestito alla squadra. Quindi, se tu mi chiedi se in futuro io possa tornare al 4-2-4, dobbiamo sicuramente stravolgere la rosa e prendere giocatori adatti a questo tipo di situazione. Penso che per quello che stiamo facendo, sicuramente, bisogna continuare su questa strada e non è importante con quante punte giochi; è importante quante persone mandi nella fase offensiva. Noi sistematicamente abbiamo cinque, a volte anche sei giocatori che chiudono l'azione. Questa è la cosa più importante, perchè poi puoi giocare anche con due punte e magari in area ne hai solo una". 

    Ibra...

    "Ribadisco i concetti che ho espresso precedentemente.  Parlare in questo momento di mercato è irriguardoso, poco elegante, non è bello nei confronti dei miei calciatori, quindi non parlerò mai da qui alla fine di un calciatore che non è un mio calciatore".

    La sconfitta dell'andata è una ferita ancora aperta? Quanto conta come motivazione per domani? Visto che emerge anche la sua caratteristica di motivatore, volevo sapere se è tutta farina del suo sacco come ex giocatore, se studia su dei testi o se si appoggia a qualche mental coach?
    "Io penso che l'allenatore, il mister, il coach, come lo vogliamo chiamare, nel 2000 non può essere un allenatore che è chiuso esclusivamente in discorsi tecnici e tattici. Un allenatore bravo, preparato, deve comunque essere totalizzante, deve comunque riuscire a toccare tutti gli aspetti, l'aspetto tecnico-tattico, l'aspetto fisico, l'aspetto motivazionale, l'aspetto proprio psicologico, di riuscire a capire come confrontarsi con un giocatore, perchè c'è un giocatore che magari ha bisogno della parola dolce per rendere al meglio e c'è quello che invece ha bisogno della partola dura  per ottenere quello che si ottiene da quello a cui viene detta la parola dolce. E' molto importante per noi a livello psicologico capire, entrare nelle menti dei calciatori; non è facile perchè abbiamo 25 calciatori per essere belli stretti, non dimenticando che comunque ti devi interfacciare anche con dirigenti, con il magazziniere, con chi prepara il campo. L'allenatore bravo è quello che studia, che legge, che s'interessa, che occupa il suo tempo per cercare di migliorarsi se vuole arrivare ad essere il numero uno, altrimenti è facile fare l'allenatore gestore, quello che ha meno problemi, prendi i 3-4 più grandi, te li tieni buoni e speri in Dio che vada tutto bene e che ti tengano in pabnchina".

    Per quanto riguarda la partita d'andata?
    "La partita d'andata fu molto strana, perchè il Milan non era sicuramente in un buon periodo, vinsero con un episodio discusso, fu una partita strana. Loro furono bravi perchè in un momento sicuramente non ottimale, riuscirono comunque a sfoderare una prestazione di grande grinta, di grande voglia e un po' ci sorpresero e ci misero sotto a livello di risultato. Noi ci svegliamo troppo tardi per cercare di riparare al danno. Fu una sconfitta meritata. Fu quella la partita che poi diede il la alla rinascita del Milan in questo campionato".

    Questo sistema di gioco parzialmente nuovo che stai provando, potrebbe modificare le strategie di mercato? Potresti andare a cercare giocatori più adatti a questo modulo e non magari per il 3-5-2. La punta centrale, ad esempio, ha funzioni diverse in un modulo anzichè in un altro...

    "Ribadisco che noi allenatori dobbiamo cercare possibilmente di far giocare i più bravi e cercare di trovare nell'undici iniziale i più bravi in assoluto. Ed è molto difficile a volte perchè devi cercare di far collimare equilibri e anche situazioni di ruoli, difensore, centrocampista, attaccante. Non dimentichiamo che noi all'inizio dell'anno scorso eravamo partiti con l'idea di fare il 4-2-4, poi tra le mani mi sono ritrovato Vidal che in poco tempo mi ha fatto capire che per dare un'intensità importante alla squadra la sua presenza diventava imprescindibile. Quindi abbiamo modificato questo tipo di situazione in virtù di un giocatore che poi si è rivelato un giocatore importante. Perchè non è che dall'oggi al domani mi sveglio e cambio repentinamente idea. Quest'anno mi sono ritrovato tra le mani un giocatore che sta crescendo in maniera straordinaria ed esponenziale, parlo di Pogba: un giocatore di 19 anni che non dimentichiamo, l'anno scorso, era nella Primavera del Manchester. Da parte mia c'è la volontà di cercare di trovare sempre un qualcosa alla fine per far quadrare i conti e possibilmente mettere in campo i migliori. Quindi pensiamo al presente che è la cosa più importante; il presente dice che dobbiamo cercare di conquistare questo secondo Scudetto. poi in futuro vedremo. Questi ragazzi stanno facendo qualcosa di straordinario e sono veramente molto molto contento, che parlare di mercato mi sembra inopportuno. Però, l'importante è che sia chiaro a voi il concetto: io cerco di trovare un rimedio per cercare appunto di mettere in campo i migliori calciatori".

     


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