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  • Conte: 'La mia Juve non farà la fine dell'Inter'

    Conte: 'La mia Juve non farà la fine dell'Inter'

    Il tecnico bianconero in vista allo Juventus Club Rai di Roma: "Mai posto condizioni alla società. Renzi? davanti alla difesa. Grillo? Fantasista...".
    Conte: "Dobbiamo migliorarci, la Juve non farà come l'Inter".
    Sfodera parole come «mattone» e «asticella», poi invita a rimanere «umili» per continuare a vincere «senza porci limiti». E’ la sintesi dell’Antonio Conte pensiero, assieme all’ad bianconero Beppe Marotta invitato allo Juventus Club Rai di Roma per festeggiare il trentunesimo scudetto bianconero. «Alla società ho chiesto di mettere sempre un mattone in più, di anno in anno, per gettare le basi di un futuro importante. L’intenzione è quella di costruire, sappiamo che ci vorrà del tempo, ma c’è voglia di fare bene e migliorare», ha spiegato il tecnico bianconero. Che non si presta a fare nomi o tracciare identikit di qualche top-player in particolare: «Quali mattoni servono? Io non ho mai posto condizioni alla società. Il nostro è stato un confronto necessario per certificare l’importanza di andare avanti nel processo di crescita. Non è questione di acquisti e rinforzi, quanto di non sentirsi mai appagati, di non cadere nella presunzione».

    QUALITA’ RARE - E a questo punto inizia con un elenco fitto di qualità che la Juve possiede e che sarà chiamata a confermare: «Umiltà, sacrificio, abnegazione, voglia ed entusiasmo. Se non ci sono questi valori può arrivare anche Messi, ma non si vince. Ecco perché non dovremo perdere l’entusiasmo. Stiamo preparando un futuro da assoluti protagonisti».

    ASTICELLA - Così, dopo due scudetti vinti è il momento di lanciare l’assalto anche alla Champions: «Ripeto, è fondamentale costruire per tornare a essere la squadra di riferimento pure in Europa. Ma dobbiamo imparare che non sempre crescere equivale a vincere. La decadenza dell’Inter è partita da quando ha vinto il Triplete. Allora la Juventus era arrivata settima, e a distanza di soli tre anni l’Inter ha fatto pure peggio. Pensare che sono passati solo tre anni dalla stagione in cui aveva vinto tutto».

    «GRILLO FANTASISTA» - Nel pomeriggio, Conte, Marotta, Agnelli, Mazzia e Buffon, sono stati accolti in udienza privata da Papa Francesco. A margine dell’incontro Conte ha affrontato gli argomenti legati a razzismo e violenza: «Cori razzisti? Continuiamo a parlarne, però alla fine i toni sono sempre più esasperati. E quando arriviamo negli stadi siamo presi a bastonate, ci tirano le pietre, ci insultano e prendono a sputi». Il tecnico non si tira indietro quando è il momento di parlare dei colleghi: «Mazzarri è in scadenza e può decidere il suo futuro, Allegri ha ancora un anno di contratto, quindi è legato al Milan». Gustosa la battuta che lega calcio e politica: «Renzi lo schiererei davanti alla difesa, mentre Grillo è un fantasista, uno che rompe gli schemi». L’ultima battuta è dedicata alla sua famiglia: «Mi sposo, sì, ma il matrimonio con Elisabetta è iniziato 5 anni fa, quando è nata Vittoria». Terminata l’udienza, la serata è proseguita con l’incontro con “Gli Amici della Juventus” della Santa Sede.


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