Il ct dell'Italia, Antonio Conte ha dichiarato in conferenza stampa in vista delle amichevoli con Spagna e Germania: "Giustamente mi era stato chiesto di fare chiarezza prima dell'Europeo visto che sono in scadenza di contratto a luglio, ho comunicato la mia decisione di andare via al presidente federale Tavecchio che mi aveva voluto qui. A ottobre, dopo aver raggiunto la qualificazione a Euro 2016, ho pensato di rinnovare il contratto ma poi sono passati quattro mesi senza fare niente e non ho accettato l'idea di fare altri due anni così in 'garage'. E' stata un'esperienza fantastica che mi ha dato tanto, in questo momento penso solo alla Nazionale e non alla Premier League. Adesso tocca a me, sento grande responsabilità: sono bello carico, ho tanta voglia di lavorare come sempre. Ci sono squadre più forti di noi, ma col lavoro possiamo colmare il gap. Il mio non è assolutamente un addio al calcio italiano, valuterò cosa potrà accadere in futuro. Il no agli stage e la data della finale di coppa Italia? In questo caso siamo 'incudine' e non 'martello'. Mi è dispiaciuto che in questi due anni si sia parlato di decisioni contro Conte e non contro la Nazionale, che è un bene di tutti. Cosa lascio in eredità? Ho restituito la voglia di vestire la maglia azzurra, c'è un gruppo di calciatori che sta crescendo e può continuare a fare bene. La parola 'Chelsea' non è un tabù, vediamo cosa mi riserva il futuro in una squadra di club all'estero o in Italia".