Conte, senza Emenalo sono guai: è guerra con Marina, il Milan spera
COMANDA LEI - Al Chelsea comanda lei, quasi più di Abramovich. Tutte le decisioni passano dalla sua scrivania, senza la sua autorizzazione non possono essere fatti investimenti, di nessun tipo, tanto meno sul mercato. Un revisore, una figura autoritaria, una donna glaciale, misteriosa, potente, che sorride poco e non si preoccupa di stare simpatica agli altri, compresi i suoi 'dipendenti'. Il suo diktat è chiaro, vincere mantenendo i conti in ordine. Chi non è d'accordo può andarsene. Il suo regno è iniziato nel 2013 ed è destinato a durare per anni, tutti quelli che hanno provato a spodestarla hanno fallito. E sono stati messi alla porta.
ADDIO AL FIDO EMENALO - Conte oltre a essere un vincente è un accentratore. Vuole avere in mano la situazione, è poco propenso a scendere a compromessi. Non accetta il fatto che ci sia sempre qualcuno pronto a dire no, per questo motivo soffre Marina. La sua situazione dalle parti di Cobham è delicata, l'addio del direttore sportivo Emenalo ha gettato benzina sul fuoco. Portato al Chelsea da Grant, l'ex difensore nigeriano in questo biennio è stato molto più psicologo e mediatore che dirigente sportivo. Ha sempre cercato di far ragionare le parti, si è messo tra incudine e martello, proteggendo Conte in più di un'occasione. Ora che non c'è più è guerra aperta tra Conte e Marina. Il finale è deciso, il futuro di Conte sarà lontano dal Chelsea, in un altro in campionato. Piace in Francia, al Paris Saint-Germain ma con ogni probabilità tornerà in Italia. Il Milan lo aspetta.