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  • Conte, quanti ne 'ucciderai' ora? Primo processo al Chelsea: accuse e difese

    Conte, quanti ne 'ucciderai' ora? Primo processo al Chelsea: accuse e difese

    • Guglielmo Cannavale
    Prima sconfitta, primi processi. Succede in Italia, figuriamoci in Inghilterra, dove stampa e tifosi non sono certamente teneri. Prima sconfitta inglese per Antonio Conte, che non perdeva in casa addirittura dal 6 gennaio 2013. Trenta partite dopo ci ha pensato il Liverpool di Klopp, era il primo big match di Premier per l’ex ct dell’Italia. Conte è stato bocciato: lo dice il risultato, lo dice soprattutto il primo tempo, dominato dai reds. Il Chelsea era molle, chissà cosa avrà pensato il manager dopo che aveva detto, a poche ore dalla partita in un’intervista a Thierry Henry, che “Se c’è un giocatore con una cattiva attitudine, preferisco ucciderlo”. Da Oscar a Willian, sono stati in diversi a non convincere. 

    L’ACCUSA - È solo la prima sconfitta, è solo l’inizio della stagione. Presto per fare allarmismi e muovere critiche pesanti. Ma qualche appunto a Conte l’hanno fatto, eccome. I tifosi sono spaccati: secondo alcuni la sconfitta è colpa dell’allenatore. Sotto accusa è finito il gioco, che è di rimessa e poco brillante. Sotto accusa è finito l’atteggiamento: dov’è finita la grinta tipica delle squadre di Conte? Dov’è finita la concentrazione in fase difensiva? Sotto accusa sono finite alcune scelte: c’è chi vorrebbe Fabregas in campo, chi non vorrebbe più vedere Ivanovic e Oscar tra i titolari. Una cosa mette tutti d’accordo dalle parti di Stamford Bridge: Conte ha sbagliato completamente la gestione dei campi. Troppo tardi, tutti insieme e senza risultato. Tripla sostituzione al 39’ del secondo tempo. Dentro Moses, Pedro e Fabregas. Fuori Matic, Oscar e Willian. Una scelta che non ha convinto. La classifica inizia ad allarmare i tifosi più esigenti, che puntavano al titolo: se il City vince in casa contro il Bournemouth, Guardiola va a +5. Dopo l’inizio sprint (tre vittorie e un pareggio), che aveva un po’ illuso, ora il Chelsea esce ridimensionato e ha come principale obiettivo il ritorno in Champions League. “Non sono un mago”, ha detto l’ex allenatore della Juve dopo la partita. Serve tempo, è normale, ma i tifosi temono che possa essere un’altra stagione di transizione e lontana dalle zone alte come l’anno scorso. Il mercato non aiuta: la responsabilità è anche e soprattutto del manager, che ha preso solo Kantè come titolare, mentre David Luiz, Marcos Alonso e Batshuayi partono come alternative.

    LA DIFESA - Serve tempo, Conte è arrivato da poco e non può fare miracoli. Klopp, ad esempio, sta lavorando da più tempo per plasmare il Liverpool e anche lui l’anno scorso ha avuto alti e bassi. Come attenuante c’è il poco tempo avuto a disposizione, ma anche l’assenza di Terry nella gara di ieri: è mancato il leader, è mancata la colonna della difesa. Lo sottolinea FourFourtTwo, che scagiona Conte. Il Daily Mail punta sul secondo tempo: “Conte sarà felice del modo in cui la sua squadra ha risposto dopo il tragico primo tempo”. I segnali positivi arrivano infatti dalla ripresa: il Chelsea è tornato cambiato dall’intervallo, evidentemente l’allenatore si è fatto sentire. È tornata la grinta, è tornata la concentrazione, è tornato il gol. Segna sempre lui al Chelsea, Diego Costa. Cinque gol in cinque partite in Premier, è rinato grazie a Conte dopo il flop dell’anno scorso. Questo è un altro merito del manager italiano, che oltre a Diego Costa ha fatto rinascere altri due campioni deludenti nella scorsa stagione: Hazard e Matic. Bello l’assist del serbo, a lungo inseguito dalla Juve, mentre il belga non ha brillato. Servirà tempo anche a lui, serve continuità. C’è lo spettro dell’anno scorso, ma i tifosi sono ancora con Conte. E tra una settimana c’è Arsenal-Chelsea

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