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  • Conte e le cattive abitudini inglesi, ora vuole tornare in Italia: dove può andare
Conte e le cattive abitudini inglesi, ora vuole tornare in Italia: dove può andare

Conte e le cattive abitudini inglesi, ora vuole tornare in Italia: dove può andare

  • Arturo Calcagni
Da una parte i risultati negativi, dall’altra la voglia di riabbracciare casa: l’addio di Antonio Conte al Tottenham, in estate, sembra quasi scritto. Il ko di ieri col Manchester City (4-2 con rimontona dei Citizens nella ripresa), e il cattivo andamento del 2023 (due solo successi su cinque gare giocate, quinto posto in Premier League) hanno aumentato ancora di più la pressione sul tecnico italiano che, molto nervoso, non smette di tirare frecciate al suo club. Gli sfoghi ormai, sono quasi giornalieri: tre giorni fa l’attacco a ParaticiQui c’è una cattiva abitudine, non è come l’Italia. La dirigenza parla troppo poco davanti ai media”, ieri invece l’affondo sul proprio futuro “Sto vivendo un momento difficile, ho commesso un errore”. Il riferimento alla sua famiglia rimasta in Italia: la distanza pesa eccome.

NOSTALGIA - Parole che hanno stupito molti: Conte, da sempre ‘assetato’ di risultati, sembra aver cambiato priorità: prima la famiglia, poi la carriera. E di conseguenza i soldi. “Quando lavori e il lavoro è in cima alla tua mente e nella tua testa, forse ci dimentichiamo di stare con la famiglia e gli amici - le parole dell’ex Inter e Juve -.Questa è la nostra passione e per la passione abbiamo perso molte cose. Ma quando accade questa situazione, inizi a pensare che forse è bene dedicare più tempo alla famiglia e ai tuoi amici, e anche a te stesso. Il lavoro non è tutto nella vita. Sicuramente avere la mia famiglia in Italia non va bene… non va bene”.

PROSPETTIVE - Dichiarazione inedite, che portano ad una deduzione semplice: Conte vuole tornare in Italia. E la domanda viene spontanea: quale club del Bel paese può permettersi l’allenatore salentino? Esclusa immediatamente l’Inter dopo l’addio burrascoso del 2021, le piste sul tavolo sembrano essere due: Juventus e Roma. In rigoroso ordine di realizzazione. Un ritorno in bianconero, paventato a lungo nelle scorse settimane, è difficile ma non impossibile: l’affetto di Conte per la Vecchia Signora è noto, e l’addio di Andrea Agnelli può rappresentare un assist. Da contraltare fanno le ambizioni del club bianconero, coinvolto tra processi sportivi e non: spese pazze non sono possibili, ma è evidente come un nuovo matrimonio con la Juve sarebbe più un atto d’amore. Come ampiamente sottolineato, la priorità di Conte in questa fase non sarebbe economica: per questo un approdo sulla panchina della Roma, che già lo ha cercato a lungo tempo fa, non può considerarsi fantamercato. Mourinho, amatissimo dalla piazza capitolina, potrebbe salutare a giugno: sostituire il portoghese con Conte, un allenatore di peso e ambizioso, darebbe nuova linfa al progetto dei Friedkin.

QUESTIONI DI BUDGET - Il problema, anche questa volta, non sarebbe lo stipendio: la proprietà americana è pronta garantire all’ex tecnico di Inter e Chelsea il medesimo ingaggio di Mourinho, ossia circa 7 milioni di euro. Una cifra inferiore a quella versata dal Tottenham (circa 17 milioni di euro) ma comunque importante per la piazza giallorossa. Occhio però ad una pista in sorpresa, la terza, quella che può sparigliare le carte: conduce in Spagna, precisamente all'Atletico Madrid. In casa colchoneros, Conte è il profilo che piace di più in caso di addio di Simeone dopo 12 anni: due generali in panchina, si assomigliano pure per personalità e principi di gioco. Nella capitale spagnola Conte sfiderebbe quel Real Madrid che pure lo ha cercato per il post Zidane: con il salentino l'Atletico punterebbe a tornare protagonista, per vincere, in patria e in Europa. Proprio quell'Europa che potrebbe cambiare gli scenari per il futuro del leccese: solo un brillante percorso in Champions (a febbraio c'è in calendario la doppia sfida col Milan agli ottavi) porterebbe il Tottenham a rinnovargli il contratto in scadenza a giugno.

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