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  • Coppa del Re, il piccolo Formentera di scena a Siviglia. Il presidente a CM: 'Ho altro da fare…'

    Coppa del Re, il piccolo Formentera di scena a Siviglia. Il presidente a CM: 'Ho altro da fare…'

    • Federico Giustini
    Puoi essere il presidente di un club di serie D che va a giocare una storica partita a casa di un top club europeo e avere qualcosa di meglio da fare. Chiedete a Xicu Ferrer se non ci credete. Chi è? È il presidente del Formentera, squadra di Tercera División spagnola (equivalente della nostra serie D) arrivata ai sedicesimi di Coppa del Re. Sulla sua strada il Formentera ha trovato il Siviglia di Jorge Sampaoli, squadra che per tre anni di fila ha vinto l’Europa League, attualmente terza in Liga e agli ottavi di Champions League (se la vedrà a febbraio con il Leicester di Ranieri). Stasera si gioca il ritorno in Andalusia, ore 19.

    Xicu non è partito alla volta di Siviglia, deve restare sull’isola. Nulla a che fare con le poche – inesistenti – possibilità di superare il turno, soprattutto se si pensa al 5-1 rimediato in casa il 30 novembre nella gara d’andata. "Non posso andare, sta per nascere mia figlia. La data prevista è quella del 24 dicembre", spiega. Si sa però che sono possibili  leggeri anticipi o leggeri ritardi, quindi Xicu preferisce rimanere accanto a sua moglie. Non sia mai che sua figlia nasca mentre lui è in tribuna al Ramón Sánchez-Pizjuán a osservare Nasri o Ben Yedder mentre puntano la sua difesa. Ai suoi ha lasciato detto:"Godetevi la partita al massimo, perché sarà qualcosa di unico e difficilmente ripetibile".

    All’andata Gabri, il suo numero 10, è riuscito a segnare il gol del momentaneo 1-2 ("Quando ho visto l’azione ho pensato che fosse il più bello, la miglior giocata della partita", giura il presidente), ma il trequartista del Siviglia Joaquin Correa – ex Sampdoria –  quella sera aveva poca voglia di scherzare e ha realizzato una tripletta, non lasciandosi condizionare dall’atmosfera di festa che aveva contagiato l’isola: allo Stadio Municipale sono stati fatti degli adeguamenti per aumentare la capienza e consentire a tremila persone in totale di assistere alla storica gara. "Tutto bellissimo, l’ambiente, lo stadio con le tribune nuove sulla pista d’atletica e la festa che c’è stata sull’isola per tutta la giornata" racconta Xicu. Già perché il calcio a Formentera è vissuto senza particolari pressioni ma con calore: "Ci trattano tutti in modo familiare, e poi noi conosciamo tutti sull’isola".

    Al di là delle liete notizie familiari, quella attuale potrebbe diventare una stagione indimenticabile. Lo storico doppio confronto con il Siviglia a seguito di tre turni di coppa passati ai rigori può costituire soltanto l’antipasto: il Formentera, di cui è diventato presidente a marzo, è secondo in classifica a due punti dalla prima. Il club è stato fondato nel 1969 e non è mai riuscito a raggiungere la promozione nell’equivalente della nostra Lega Pro, nonostante nelle ultime quattro stagioni abbia sempre raggiunto la fase finale. Ma il numero uno del club baleare predica calma: "I playoff sono molti complicati, a maggior ragione se ci si arriva senza aver vinto il campionato, dobbiamo fare un passo alla volta". Ai playoff ci arrivano la bellezza di 72 squadre (le prime 4 di tutti e 18 i gironi), ma chi arriva primo nel proprio girone può contare su un percorso agevolato. Il Formentera vinse il suo campionato due stagioni fa ma sprecò il match point contro il Peña Sport, per poi uscire dai giochi successivamente contro l’Atletico Sanluqueño. Quest’anno, per arrivare primi, i ragazzi allenati da Tito Sanjuan devono riuscire innanzitutto a mettersi alle spalle la Poblense, attuale capolista.

    Meglio dunque  una vittoria a Siviglia o tre punti in casa della Poblense? Xicu prima ride, poi ci pensa e alla fine dice: "Mi piacerebbero entrambe le cose, ma la cosa più fattibile è vincere sul campo della Poblense. A Siviglia è più complicato". La saggezza non fa difetto a Xicu: sarà un ottimo padre per la piccola Carmen.

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