
Inter-Milan, la serata dei bomber "di scorta": la grande occasione di Taremi, Abraham spauracchio di Inzaghi
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Simone Inzaghi e Sergio Conceicao hanno scelto: si giocano la finale di Coppa Italia con Mehdi Taremi, che farà coppia con Lautaro Martinez, e Tammy Abraham, preferito a Luka Jovic e Santiago Gimenez. L’iraniano e l’inglese erano arrivati in estate per essere le riserve in attacco: il nerazzurro ha disatteso le aspettative, mentre il rossonero, nel mezzo di una stagione difficile, è comunque arrivato a 10 goal, doppia cifra. E ora si trovano di fronte nella strada per la finale.
DELUSIONE – Cominciamo da chi affronta il derby in casa, Taremi. Inzaghi, stando alle ultime di formazione, lo preferirà a Joaquin Correa, titolare all’andata. Un attestato di fiducia, un’occasione da non sbagliare in una stagione in cui l’iraniano è stata una vera e propria delusione. Per lui parlano i numeri: 36 partite e 3 goal in un totale di 1.508 minuti. Tanti ingressi insufficienti, non ultimi quelli con il Bayern Monaco a San Siro e contro il Bologna al Dall’Ara. Inzaghi gli darà questa chance al posto dell’infortunato Thuram. Lo aveva sostituito anche nel derby di Supercoppa, forse la miglior prestazione stagionale di Taremi, nonché l’unica gara in cui ha segnato non su rigore (le altre due reti sono state con Stella Rossa e Lecce, entrambe dagli undici metri). Partita in cui i nerazzurri sono andati avanti sul 2-0 prima di essere rimontati e superati proprio con la rete nel finale di Abraham.
ALTI E BASSI – Meno lineare ma con più soddisfazioni, almeno nelle coppe, invece, la stagione di Abraham. Arrivato per alternarsi con Morata, ha giocato 2 partite da titolare in Champions, 11 in campionato e 3 in Coppa Italia. Stagione di alti e bassi per l’inglese, preso in prestito secco dalla Roma, che si è trovato, da gennaio senza più lo spagnolo, ma con la concorrenza del neo-acquisto Santiago Gimenez e con il redivivo Luka Jovic, titolare nelle ultime due di campionato. Con Fonseca prima e con Sergio Conceicao non ha mai avuto molta continuità e in Serie A, dove ha realizzato appena tre goal, ma è stato decisivo nelle Coppe. Suo il goal della finale di Supercoppa italiana e sue le quattro reti in tre partite che hanno portato il Milan in Coppa Italia: uno con il Sassuolo, due nel quarto con la Roma e uno all’andata. Contro l’Inter, quest’anno, si è scatenato anche se si considera anche il derby di campionato d’andata, in cui la mossa di Fonseca di schierare insieme lui e Morata stravolse il piano gara di Inzaghi.
TRA CONFERME E RISCATTO - Taremi ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027 a 3 milioni a stagione. Il suo primo anno a Milano è stata una delusione, ma chissà che proprio nel derby non possa esserci un moto d’orgoglio dell’ex Porto, che fin qui ha sofferto molto San Siro e il peso della maglia nerazzurra. In Supercoppa la mossa aveva funzionato: succederà ancora? Inzaghi lo spera, anche perché ha perso qualche posizione nelle sue gerarchie dell'attacco. Abraham, invece, ha una situazione sul futuro più incerta. Nell’accordo con la Roma, che aveva incluso il passaggio in giallorosso di Saelemaekers, non si parla di riscatto e ciò che succederà in estate è ancora da decidere, come confermato anche da Geoffrey Moncada prima di Milan-Atalanta: “Con la Roma, tra Saelemaekers e Abraham, sono due prestiti diversi: dobbiamo parlarne come due prestiti diversi”.
Ora, però, è tempo di derby. Taremi contro Abraham. Il primo per prendersi l’affetto dei tifosi e convincere Inzaghi, il secondo per continuare a essere lo spauracchio dei nerazzurri e salutare – eventualmente – il Milan con tre goal in cinque derby e magari un altro trofeo.