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  • Cornejo, tra Barcellona e Malaga: 'Icardi fuori dalla norma, la serie A mi piace'

    Cornejo, tra Barcellona e Malaga: 'Icardi fuori dalla norma, la serie A mi piace'

    • Fabrizio Romano
    Due parole, una garanzia: la Masìa, fabbrica di talenti dove il Barcellona produce i propri gioielli migliori. Ha sfornato fenomeni di ogni livello e qualità. Tra questi, ce n'è ancora qualcuno in rampa di lancio, pronto per esplodere. Solo qualche anno fa, nel 4-3-3 del Barça B giocavano Mauro Icardi come prima punta, oggi insostituibile all'Inter; come ala c'era Gerard Deulofeu, stellina in prestito all'Everton proprio dal Barcellona. E sull'altra corsia agiva Ernesto Cornejo, ala velocissima, profilo alla Overmars per un giocatore capace di attaccare lo spazio, garantire rapidità e numeri nell'uno contro uno, dribbling e piedi ottimi. Un prestito al Benfica, adesso l'occasione al Malaga dove dopo un infortunio ha ritrovato il sorriso. Aspettando di esplodere, magari dal prossimo anno, con diverse società italiane che lo hanno seguito. E sognando un posto da titolare nel grande calcio, proprio come per Icardi e Deulofeu. Cornejo - dopo due reti in questo fine settimana nel Malaga B, al rientro da un infortunio - si racconta a 360 gradi a Calciomercato.com, in esclusiva. Tra passato, presente, futuro e sogni.

    Ernesto Cornejo, il bollino di garanzia del Barça e un grande futuro davanti. Per chi non ti conoscesse, come ti descriveresti?
    "Sono un attaccante esterno, un'ala che può giocare su entrambe le fasce. Mi piace crossare o arrivare al tiro, questo è il mio calcio".

    Con una capacità impressionante di puntare l'avversario.
    "Sì, penso che la mia qualità principale sia la rapidità, il riuscire ad andare sempre nello spazio per l'uno contro uno. Quest'anno in zona gol mi è andata bene, per fortuna...".

    Hai un giocatore a cui ti ispiri? Essendo cresciuto al Barça, ne hai avuti di modelli...
    "Osservo molto Pedro Rodriguez, un giocatore fantastico. Pedrito è un grande esempio per me, ho avuto la fortuna di allenarmi con lui al Barcellona, lo considero un punto di riferimento. E apprezzo molto anche Jesus Navas".

    Al Malaga B hai trovato spazio, la tua crescita sta progredendo bene.
    "Sono soddisfatto. In questa stagione ho avuto la possibilità di giocare con continuità e sento molto la fiducia del mio mister, Salva Ballesta. Senza dubbio questa è una stagione importante per me e punto a entrare a far parte della prima squadra l'anno prossimo".

    Con la doppietta di questo weekend, sei anche a quota 9 reti.
    "Sono contento di riuscire anche a segnare, è qualcosa che sto migliorando e voglio andare avanti così".

    Sembra di capire che a Malaga ti trovi benissimo.
    "Decisamente. E' solo il mio primo anno qui a Malaga, ma mi sento come a casa e spero continuare per molti anni perché il Malaga è una grande  squadra, oltre a poter vantare una bellissima città. Mi sento bene e voglio continuare a crescere come calciatore, qui".

    Senza dimenticare il Barça, un passato ancora vivo nel tuo modo di giocare al calcio.
    "Ho avuto la fortuna di essere cresciuto nella cantera del Barcellona, la migliore del mondo. Ho potuto passare 6 anni nella Masìa, dividere lo spogliatoio con grandi allenatori e con giocatori importantissimi".

    Ricordi i tempi del tridente con Deulofeu e Icardi?
    "Eccome, ricordo benissimo. Giocare con campioni come Icardi, Deulofeu, Rafinha Alcantara è stato qualcosa di fantastico. Con loro è tutto più facile, perché ti stimolano a migliorare".

    Che tipo di rapporto hai con Icardi? Maurito ora all'Inter sta esplodendo...
    "Lui, Deulofeu, Rafinha erano tutti giocatori fuori dalla norma. Ho ricordi fantastici, vincemmo quasi tutti i campionati e i tornei cui partecipammo. E con Icardi ho mantenuto un rapporto splendido: eravamo amicissimi, siamo ancora ad oggi molto amici e ci sentiamo spesso".

    Magari, nel tuo futuro ci può essere l'Italia come è stato per lui?
    "Nel futuro non si sa mai quel che può accadere, in particolare nel calcio. Chiunque punta sempre a migliorarsi, la Serie A è un campionato molto interessante, mi piacerebbe. Anche per un motivo".

    Ovvero?
    "Ho notato che si iniziano ad apprezzare anche in Italia giocatori con le mie caratteristiche, un bel segnale. Il calcio italiano è competitivo, mi piacerebbe perché si può imparare molto".

     

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