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  • Coronavirus, Arcuri: 'Mascherine? Polemiche da salotto. Distanza minima, meglio due metri'

    Coronavirus, Arcuri: 'Mascherine? Polemiche da salotto. Distanza minima, meglio due metri'

    Il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, è intervenuto in conferenza stampa sul prezzo massimo delle mascherine: "Non penso che tra le mie mansioni ci sia rispondere a singole polemiche, a volte accese e spesso diffuse, anche se avrei tanta voglia di parlare, dalla trincea nella quale, con i miei colleghi, mi trovo da 40 giorni. Avrei tanta voglia di parlare dei liberisti che dai loro divani, tra un cocktail e un videomessaggio, emettono sentenze quotidiane, ma non lo farò. Penso che il mio dovere sia quello di lavorare e qualche volta risolvere qualche problema, per poi dirlo.

    Vorrei rivolgermi ai cittadini e condividere con loro quello che è successo: ho emanato un'ordinanza che ha fissato il prezzo massimo di vendita delle mascherine chirurgiche, nell'interesse dei cittadini, io non ho emanato un'ordinanza che ha fissato il prezzo massimo di acquisto delle mascherine chirurgiche. A buon intenditor poche parole: ho fissato il prezzo massimo di vendita al consumo, non ho mai pensato di fissare il prezzo massimo di acquisto. I cittadini italiani hanno diritto di proteggersi dal virus, e se proprio devono sostenere un costo, hanno il diritto di pagare il prezzo giusto. Il prezzo,poi, lo fa il mercato, dicono i liberisti dopo aver sorseggiato i loro centrifugati: hanno ragione, certo che lo fa il mercato, l'incontro tra la domanda e l'offerta. Se il mercato ci fosse, se avesse una struttura dell'offerta consolidata e ampia.

    In quaranta giorni abbiamo costruito una prima risposta, abbiamo iniziato a strutturare la produzione italiana di mascherine. 106 imprese italiane hanno ottenuto gli incentivi per riconvertire la loro produzione, abbiamo firmato contratti per 660 milioni di mascherine chirurgiche. Sapete a quale prezzo? A 39 centesimi, undici centesimi meno del prezzo fissato per la vendita. Ogni giorno ci sono novità, ma il mercato non è ancora pronto per fissare il prezzo giusto di questo dispositivo, che prima della crisi costava 8 centesimi, sei volte meno il prezzo massimo che abbiamo fissato. Gli italiani tutti i giorni hanno bisogno di mezzi per proteggersi, e in questi casi i consumatori sono pronti a pagare qualsiasi prezzo per soddisfare i propri bisogni, quando sono tali.

    Cosa deve fare lo Stato? Prima di tutto, produrre il massimo numero possibile di mascherine. In secondo luogo, deve acquistare tutte le mascherine che trova e distribuirle in fretta. Torno all'inizio: ho fissato un prezzo massimo di vendita delle mascherine, nell'interesse dei cittadini. Non ho fissato un prezzo massimo di acquisto. Infine, lo Stato deve incentivare la produzione italiana. Ieri abbiamo incontrato le 106 imprese che hanno convertito la produzione. Le abbiamo rassicurate, abbiamo detto che compreremo tutto quello che riusciranno a produrre. 105 ci hanno ringraziato e solo uno ha avuto dubbi. L'idea che fissare un prezzo massimo abbatta la capacità di produzione è un'idea superficiale o poco informata rispetto a quanto fatto in realtà. Non è economia di guerra, è senso civico. È un danno a chi vuole guadagnare sul dolore e sul bisogno di protezione: lo rivendico con orgoglio, è un danno per gli speculatori.

    Non ci saranno mascherine che costeranno più di 50 centesimi. Vi comunico le quantità della distribuzione di mascherine che appronteremo da lunedì: fino a oggi abbiamo distribuito circa 4 milioni di mascherine al giorno. Nei magazzini delle Regioni stamattina ne giacciono 47 milioni: tradotto, ne abbiamo distribuite di più di quanto servivano e le Regioni illuminate ne hanno messe da parte una quota. Da lunedì potremo distribuirne, se serviranno, 12 milioni al giorno. Da luglio, 18 milioni al giorno.

    Gli scienziati ci dicono che il tempo minimo certo per essere a rischio contagio in caso di contatto con una persona positiva è di 15 minuti. La distanza di rischio per noi è oscillante tra un metro e due metri, io penso che sia cosa buona e giusta considerare il limite massimo di questo intervallo e cioè una quantità di metri più vicina ai due che non all'uno".

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