Coronavirus, Gilardino: 'Non siamo robot, giusto fermarsi. Il calcio deve comunicare nella maniera corretta'
LA SCELTA - “Non siamo robot. Né io, né i giocatori. Dopo averlo ascoltato ci siamo allineati, condividendone le motivazioni. Il calcio è un veicolo di comunicazione, ma è importante comunicare il messaggio giusto. Dopo aver parlato col presidente il sentimento è stato fortemente condiviso all’interno del gruppo, ho sentito tutti i giocatori e tutti abbiamo pensato che non fosse il caso di continuare. Eravamo pronti a subirne le conseguenze. Ma poi è arrivata la presa di posizione del Coni, che ci fa piacere”.
LA SALUTE DEI GIOCATORI - “Anche se chi incontri ha fatto il termoscanner, a volte potresti incontrare un caso asintomatico: non ci sono certezze e garanzie per nessuno. Da noi nessuno ha avuto febbre, solo qualche dipendente, ma è già guarito, per fortuna non c’entrava nulla col virus”.