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  • Un padre disperato: 'Mio figlio, che sembra Lautaro, costretto a giocare in 80 metri di casa'. Il coronavirus mette in ginocchio il calcio giovanile

    Un padre disperato: 'Mio figlio, che sembra Lautaro, costretto a giocare in 80 metri di casa'. Il coronavirus mette in ginocchio il calcio giovanile

    • Jean-Christophe Cataliotti
      Jean-Christophe Cataliotti
    Gentile Procuratore,

    sarò anche l'ennesimo padre montato che scrive su questa rubrica, ma vedere mio figlio calciatore chiuso in una casa di 80 metri quadrati senza balconi e senza giardino mi rattrista moltissimo. E' un classe 2006 che quest'anno dovrebbe fare il salto nei professionisti avendo ricevuto alcune richieste interessanti da club di serie A. Ricorda nelle movenze l'interista Lautaro Martinez con le dovute proporzioni ovviamente. Il problema è che in casa non si può allenare, non può mantenere una condizione atletica soddisfacente per fare il grande balzo di cui ho detto prima. Rischia di continuare a palleggiare con i rotoli di carta igienica per sfidare i suoi compagni di squadra, ma niente di più... La sua società dove ora è tesserato non ci ha neppure mandato un programma di allenamento da seguire in casa. Che ne sarà di mio figlio e di tutti quei giovani calciatori dotati di talento? Dovranno smettere di giocare a calcio? Francesco '68


    Gentilissimo Francesco,

    Suo figlio, come tutti i ragazzi, tornerà a giocare a calcio certamente
    . Il problema al momento risiede nelle tempistiche di ritorno alla normalità, per tutti e non solo per chi pratica sport e sogna di diventare un calciatore professionista. Non posso, però, biasimarla su un aspetto: il rischio di perdere un'occasione! Potendo, infatti, suo figlio passare dallo status di calciatore "giovane dilettante" a quello di "giovane di serie" ex art. 33 delle NOIF, il timore che tale passaggio possa non verificarsi non è campato in aria. Il calcio giovanile sarà messo in ginocchio per tante ragioni, quali, a titolo meramente esemplificativo, le difficoltà di garantire il convitto ai calciatori giovani residenti fuori regione (i ragazzi potranno spostarsi dalla propria zona di residenza?) e/o di organizzare provini per giovani calciatori di prospettiva tesserati presso altre società. Consiglio, in ogni caso, a suo figlio di cercare di mantenere comunque la condizione atletica (ci sono tanti tutorial su internet!) e anche quella tecnica magari preferendo ai rotoli di carta igienica un pallone da calcio vero! 

    Ma ora passo la palla agli utenti di calciomercato.com: come faranno i giovani calciatori a continuare a coltivare il sogno di diventare calciatori professionisti? Dovranno smettere di giocare a calcio veramente?  

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