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  • Corsi su Sarri: 'Fissato con il lavoro, i giocatori si abitueranno subito. Obbligo di vincere? Nessun problema'

    Corsi su Sarri: 'Fissato con il lavoro, i giocatori si abitueranno subito. Obbligo di vincere? Nessun problema'

    Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, ha parlato a Tuttosport dell'arrivo di Sarri sulla panchina della Juventus: "Dopo due settimane, i giocatori si abitueranno ai suoi metodi. Penso alla linea difensiva: si renderanno conto che le sue nozioni sono decisive e gli riconosceranno i vantaggi individuali nonchè la minore fatica. La snodo sarà entrare presto nelle teste dei giocatori".

    SUL SARRI UOMO - "In toscano, noi diciamo che è fissato con il lavoro. Secondo me, lo accompagna anche quando dorme. Come persona, in apparenza può sembrare un po' schivo e burbero, però posso assicurare che è estremamente piacevole e mai banale. Tra di noi è nata un'amicizia vera, parlavamo di tutto e non soltano di calcio. E' una persona da raccontare, strutturata, intelligente, con un bagaglio interessante di esperienze vissute, anche a livello internazionale visto il precedente lavoro".

    SULLA QUESTIONE TUTA - "Non so come si veda lui, ma io me lo vedo benissimo in panchina con un bel completo blu".

    SULL'OBBLIGO DI VINCERE - "Non sarà un problema perchè è ben saldo e fortificato dalle sue convinzioni. Poi la Juve è una grande società, ha una struttura tale che le flessioni sono condivise".

    SUI TIFOSI - "Lo spartiacque saranno i risultati: i più competenti saranno orientati a valutare la qualità di gioco che lui riesce a imprimere alla squadra. E' indubbio che il Napoli di Sarri fosse una delle squadre che giocava meglio in Europa. E non giocava bene soltanto perchè aveva bravi giocatori".

    SU RONALDO - "I grandi campioni sono tali non solo per fisico e tecnica, ma perchè hanno un coefficiente intellettivo superiore alla media. Sono convinto che Cristiano Ronaldo capirà le capacità dell'allenatore che avrà nello spogliatoio. Sarri, dal canto suo, sarà avventaggiato nel lavorare con CR7: i suoi insuccessi in carriera, soprattutto nelle serie minori, erano dovuti ai limiti dei giocatori che allenava".

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