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  • Corvino 'Non mi pento di aver scelto Mihajlovic'

    Corvino 'Non mi pento di aver scelto Mihajlovic'

    Pantaleo Corvino a ViolaGol, radio Fiesole 100: "Mihajlovic? Ho fatto una scelta, non mi pento minimamente di aver fatto questa scelta dopo tutto quello che era successo con Prandelli. Questa città ha una grande parte di critica utile e costruttiva, mentre un’altra parte  che spera che le cose vadano male. 

    I nomi sui giornali per il dopo Mihajlovic che si leggono in questi giorni? Non capisco perché si deve parlare di questo in una stagione travagliata per tanti motivi,  a partire dagli infortuni importanti che abbiamo avuto come Jovetic, Montolivo, Vargas. Abbiamo solo due punti in meno rispetto all’anno scorso. E’ un’annata difficile e le difficoltà non sono ancora finite. Mihajlovic si è dovuto scontrare con queste difficoltà, ma siamo la quinta difesa della società. Il gioco della squadra non è bello, questo non lo nego: questa squadra non ha gioco, ma ci sono tante attenuanti come i continui infortuni.


    Tante critiche a me? Qui tutto quello che è stato  in questi anni, è stato dato merito allo Spirito Santo. Le critiche le ho sempre sentite, in questi anni se qualcosa non è andato bene è sempre stata data la colpa a me. Ci ho fatto il callo.

    Circola la voce che faccio affari sempre coi soliti procuratori come Sergio Berti? Allora Zamparini che prende tutti giocatori sloveni e Galliani che prende tutti i brasiliani. Il calcio è fatto di momenti e situazioni. Guardate la rosa: ho a che fare con tanti procuratori, il problema è che qualcuno se ne risente in maniera cattiva. Aspettiamo fine stagione e poi mi leverò qualche sassolino, ma ora parliamo di Fiorentina.
     
    Perché ho preso Savio Nsereko, Lupoli, Jefferson ed altri a cifre importanti? Cifre importanti non direi. L’analisi deve essere a 360 gradi. Negli ultimi 5 anni siamo arrivati tra le prime 4, evidentemente le scelte giuste sono state più di quelle sbagliate. Poi errori ne faccio, come tutti gli esseri umani. Economicamente Il Sole 24 ore ci ha elogiato per anni. La riflessione presente nella domanda è superficiale, chi lavora può sbagliare.

    Il mercato del gennaio 2010 con Bolatti, Keirrison, Felipe e Ljajic? Ogni mercato ha il suo momento storico. La squadra allora viaggiava a mille in Europa, campionato e coppa Italia. Si erano fatti quei risultati con un organico fatto con un mercato già criticato in estate: Marchooni fece 6 gol, De Silvestri era considerato l’esterno del futuro e Zanetti fino a gennaio fu il miglior mediano del campionato. A gennaio, o hai da prendere un campione o prendere delle alternative. Provai a prendere Cassano, ci arrivai e poi saltò tutto. Poi presi delle alternative, Bolatti e Ljajic. Uno migliore di Montolivo e Zanetti sul mercato non c’era. Bolatti è un giocatore che ho venduto ad un club prestigioso, se sono stato stupido io lo è stato anche l’Internacional di Porto Alegre. Felipe non lo presi come alternativa. Tanti che ho preso come alternative li ho dovuti mandare via perché volevamo giocare e perché la critica li martellava, vedi Osvaldo, Balzaretti, Pazienza e Pazzini.

    Montolivo e il mercato di giugno? Non parlo del futuro, pensiamo al presente e alla Fiorentina attuale.

    Se a gennaio ho avuto i soldi per fare i 3 acquisti promessi da ADV ? A giugno abbiamo fatto un sacrificio a mantenere i giocatori che abbiamo, visti soprattutto gli ingaggi. Noi abbiamo puntato su questo gruppo e speravo di recuperare tutti i giocatori per capire se il ciclo è finito o no: ancora non so se il ciclo è finito, visti gli infortuni. A gennaio la società mi ha chiesto di rafforzare la squadra. ho preso Neto perché Boruc aveva dei problemi alla spalla: un giovane importante per il presente e per il futuro. Abbiamo preso Behrami in un centrocampo dove qualcuno voleva andare via. A gennaio abbiamo preso Neto e Behrami che sono giocatori funzionali, rinforzi per la squadra. Il mercato ha offerto questo.

    Sicuro di rimanere alla Fiorentina? Ho sempre detto che ho un desiderio: restare qui. Se non mi cacciano e non credo che mi cacceranno. Io ho sempre detto che voglio restare qui, morire calcisticamente a Firenze


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