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  • Cosa rischia la Juve? Dal precedente del Chievo alla clamorosa esclusione dal campionato

    Cosa rischia la Juve? Dal precedente del Chievo alla clamorosa esclusione dal campionato

    Giorni di caos in casa Juve, dove in primo piano c’è l'indagione avviata dalla Procura di Torino che prevede l'ipotesi di falso in bilancio per il club, per il presidente Agnelli, il vice Nedved, per il dirigente Cerrati, l'ex direttore sportivo Paratici e altri ex dirigenti. Ma cosa rischiano ora? Per la Juve si aprirebbero due strade, entrambe pericolose. La prima è quella che riguarda i reati di falso in bilancio, illustrati negli articoli 2621 e 2622 del Codice Civile, e del decreto legislativo 74/2000: presunte “false comunicazioni di società quotate in borsa” e “false fatturazioni”, chiaramente con pene relative in base alla gravità della violazione. La seconda strada è quella che porta alla giustizia sportiva, per la quale bisogna considerare la difficoltà di stabilire criteri oggettivi per la valutazione di un calciatore. 

    IL PRECEDENTE - In questo senso, c'è un precedente del 2018, quando il Chievo - ma in quel caso c'erano le intercettazioni, stavolta è tutto da verificare - è stato condannato dalla Corte d'Appello federale a una penalizzazione di tre punti in classifica per "reiterata violazione ed elusione delle norme di prudenza e correttezza contabile" (l'altro club coinvolto nell'inchiesta era il Cesena, che non subì sanzioni perché nel frattempo la società era fallita); decisione poi confermata anche dal Collegio di garanzia. Una questione regolata dall'articolo 31 del Codice di giustizia sportiva della Figc. Il comma 1 si riferisce al "fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali" o mettere in atto "comportamenti comunque diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica"; fatta eccezione per eventuali altre norme speciali di violazioni in termini di licenza Uefa, e porta ad ammenda con diffida.

    CONSEGUENZE PIU' GRAVI - Il comma 2 è ancora più pesante, e si riferisce a comportamenti di "chi tenta di ottenere l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa". In questo caso, si va dalla penalizzazione in classifica fino all’esclusione dal campionato, soluzione alla quale si ricorre in casi estremamente gravi. 

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