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  • Cosmi: 'Zamparini non voleva Miccoli a Catania, pretendeva Pastore'

    Cosmi: 'Zamparini non voleva Miccoli a Catania, pretendeva Pastore'

    Cosmi, perché ha deciso di parlare?
    'Per trasformare i sussurri in grida. Per rispetto del Palermo e della gente è giusto sapere la verità. E io non ho paura di dirla'.

    Da dove cominciamo?
    'Dall’inizio. Arrivo nel ritiro della Borghesiana e trovo una squadra scioccata dalla partita precedente. E una cosa curiosa: gruppetti divisi per nazionalità. I giocatori mi hanno confermato la situazione'.

    Contro il Milan però si è vista una squadra vera.
    'Stavo impostando una cura. Mai lavorato così bene e con tanto entusiasmo come a Palermo. Poi sono partiti in 11 per le nazionali. Al ritorno tutto sembrava come alla Borghesiana'.


    Impossibile cambiare le cose?
    'I giocatori hanno risentito dalla spaccatura tra il presidente e i tifosi legati a Rossi. Io ho fatto il capro espiatorio. Dopo pochi minuti della prima con la Lazio era già tutta colpa mia'.

    I giocatori non si sono mai staccati da Rossi?
    'Normale. Io a Brescia mi staccai dalla squadra in modo traumatico. Eravamo legatissimi. Però il giorno dopo il mio esonero, si misero tutti agli ordini del nuovo tecnico, sputarono l’anima e centrarono i playoff'.

    A Catania ha visto qualcuno dei suoi sputare l’anima?
    'Se intende che qualcuno abbia giocato contro, dico di no. Io credo che i giocatori siano arrivati svuotati dalla situazione. Una situazione sommersa. Nessuno può confutare la mia verità'.

    Sentiamo.
    'Domenica mattina alle 10 il presidente Zamparini mi chiede la formazione. Gli dico che sta fuori Pastore e gioca Miccoli. Si arrabbia, per l’esclusione del Flaco e anche più per la presenza di Fabrizio. Abbiamo una discussione molto violenta'.

    Perché fuori Pastore?
    'Perché era stato 12 giorni con la nazionale, già non era in grande condizione. In allenamento l’ho visto giù. L’ho fatto per tutelarlo. Gliel’ho spiegato in camera mia: "Recuperi e alla prossima riparti. Meglio così". Sembrava sereno, convinto. Rinunciare a Pastore per capriccio sarebbe un suicidio. Non l’avrei mai fatto'.

    É davvero un fenomeno?
    'Un diamante puro. Gli manca l’ultimo salto: farsi amare dai compagni. Per ora lo ama il presidente'.

    Torniamo a Catania. Miccoli però era in panchina.
    'Dopo la lite con Zamparini, io confermo la formazione provata in allenamento. Prima della partita Miccoli viene a parlarmi: "Mister, pensi a se stesso. Mi lasci fuori. So tutto". Aveva saputo da giocatori che avevano parlato con il presidente. Fabrizio è un amico, nessuno ci metterà contro. Mi parla con gli occhi lucidi, sconvolto. Come posso mandarlo in campo? Era già nella lista dell’addetto all’arbitro. Cambio, metto Hernandez. La squadra sa tutto. Come può entrare in campo serena?'.

    Deluso dal silenzio di Miccoli?
    'Fabrizio è il capitano, deve pensare al Palermo. Giusto che parli io, ora'.

    Deluso dal silenzio dei colleghi? Qualcuno ha chiamato?
    'Nessuno. Il nostro è un mondo di ipocriti, ci mettono uno contro l’altro e noi ci stiamo. Il ruolo dell’allenatore deve recuperare dignità. Zamparini ci ha messo sul piatto un’occasione d’oro. Nessuno ha fiatato: normale che un presidente voglia fare la formazione? L’Assoallenatori latita. Solo una battuta di Ulivieri neppure originale perché era di Ballardini: "Ringraziamo Zamparini che ci dà tanto lavoro". Coverciano serve solo se è punto di partenza, non un distributore di master per avere subito la grande panchina. Il modello dev’essere Mazzarri, arrivato a meritare il massimo dopo un percorso ricco di esperienze. E Guidolin, Delneri, Reja...'.

    Ringrazia Zamparini?
    'Io sì. Perché mi ha dato una grande occasione. Alla fine è stato il più coerente. E il suo Palermo, per organizzazione e staff, è il capolavoro di un uomo intelligente. Sa bene che può lamentarsi delle mie scelte, non della qualità del mio lavoro. Chi pensa che io sia un parvenu, confronti la mia carriera con quella di altri'.

    E ora che fa, Cosmi? Non teme di pagare queste parole?
    'Perché? In teoria chi dice la verità dovrebbe essere premiato. Io spero di ripartire con un bel progetto e di lavorare con i giovani. Preferisco allenare uno che vale 0 e portarlo a valere 40 milioni piuttosto che uno che 40 milioni li vale già'.

    Nella stessa domenica di Catania-Palermo, Fabio Grosso, che Serse Cosmi pescò al Chieti e inventò terzino campione del mondo, ha steso la Roma di Montella, recente allenatore dei Giovanissimi.
     


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