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  • Costacurta: 'Galliani padre-padrone, Balotelli mai in campo nel mio Milan'
Costacurta: 'Galliani padre-padrone, Balotelli mai in campo nel mio Milan'

Costacurta: 'Galliani padre-padrone, Balotelli mai in campo nel mio Milan'

Il Milan sta trovando una certa continuità di risultati, alimentando il sogno di centrare il terzo posto che varrebbe l'accesso ai preliminari di Champions League. Il tecnico Mihajlovic sta cercando di ottimizzare le esigue risorse: il calciomercato gli ha tolto due esterni (Suso e Cerci ndr) senza regalare nessun nuovo acquisto. Nel mirino di parte della tifoseria c'è sempre l'operato dell'amministratore delegato Adriano Galliani. In una intervista concessa ai microfoni di Corriere Tv è intervenuto sulla questione un ex giocatore, ora opinionista per Sky, che il mondo Milan lo conosce bene, Alessandro Costacurta: "Li manca il confronto. C'è Galliani che decide solo lui senza confronti sotto l'aspetto tecnico. Invece serve confrontarsi per capire cosa serve. Sinisa è stato bravo a tenere unito il gruppo. Molte volte nei momenti di difficoltà l'allenatore serve proprio a questo. Balotelli? Non sarebbe neanche entrato in spogliatoio. Gattuso è arrivato da noi e non era da Milan. Poi è stato intelligente, ha capito e si è adeguato. Non so se Balotelli avrebbe fatto lo stesso…".


IL RAPPORTO CON MALDINI - Insieme a Paolo Maldini, Costacurta è stato per anni una delle colonne portanti di un Milan che riusciva a primeggiare sia in Italia ma sopratutto in Europa: "Era più giovane di me, aveva 18 anni. Io ero capitano della Primavera. Quando arrivò Paolo subito si disse ‘Ecco, è arrivato il figlio di Cesare'. Ma al secondo allenamento, lo fece mettere vicino a me e da lì non si è più spostato. Lui non voleva avere a che fare con un certo gruppo di tifosi, che secondo noi avrebbero fatto il male del Milan. E gliela fecero pagare al suo addio. Ci rimase male, però credo sia anche suo motivo di orgoglio. Non consideravamo tifosi quel tipo di tifosi, quindi magari soffrì in quel momento ma ora per lui è una medaglia".


DA ALLENATORE A OPINIONISTA - In campo è stato un difensore di grande carisma e personalità ma con grande onestà Costacurta fa una piccola ammissione sulla sua vita professionale appena appesi gli scarpini al chiodo: "Pensavo di fare l'allenatore, ma visto che non ero bravo e ho deciso di buttarmi in tv. L'addio al calcio in Milan-Udinese? Ricordo che che mi dissero che avrei piano molto. Invece lo trovai come una liberazione, ero molto felice di quello che avevo fatto. Probabilmente non ce la facevo più. Non soffrii, fu l'addio perfetto".


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