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  • Crisi e scandali:|Tifosi in calo
Crisi e scandali:|Tifosi in calo

Crisi e scandali:|Tifosi in calo

 

La terza partita in trasferta, per l’Italia. Beh, che c’è di strano? L’Europeo è in Polonia e Ucraina, il girone C tra Danzica e Poznan dove lunedì alle 20.45 c’è la sfida con l’Irlanda già eliminata. Ma mai doma e mai abbandonata dall’Irish Army, i tifosi che hanno scritto una delle pagine più belle della manifestazione finora, con i commoventi canti dopo le quattro pappine rimediate dalla Spagna-show.
Spettacolo danno anche i sostenitori partiti in massa da Dublino, che sono considerati pure i più presenti del torneo a partite non disputate dalla loro selezione (percentuale del 10% sul totale degli spettatori esteri, seguiti dai russi con l’8,5%). E tanti irlandesi anche domani sera a Poznan, le autorità ne attendono nuovamente 20 mila.
E i tifosi italiani? Più dei circa 2.500 presenti al match con la Croazia, ma sempre minoranza in maniera netta. Come era stato con gli slavi, oltre le 10 mila presenze. Come era stato con gli iberici a Danzica, quasi 11 mila a fronte dei 4.500 o poco più azzurri. In generale, eccezion fatta per francesi e portoghesi che però hanno l’ostacolo aggiuntivo di frequentare gironi in Ucraina, quella italiana è la tifoseria meno presente negli stadi di Euro 2012. «Pochi ma buoni», sorridono i sostenitori che si dirigono verso Poznan.
Boom di ascolti televisivi per le due partite finora giocate. Ma, in attesa che magari il passaggio del turno accresca la voglia di partire, seguito assai ridotto sul posto. E la questione non ha lasciato indifferenti Federazione e giocatori, amareggiati. Come racconta Marchisio: «Sappiamo che l’affetto dei tifosi azzurri è sempre enorme. Però sia contro la Spagna sia contro la Croazia è stato un po’ come giocare in trasferta».
La crisi economica è fra le ragioni. In questo senso sono eccezioni spagnoli e greci, anch’essi in situazioni critiche. Ellenici presenti intorno alle 5 mila unità. Va detto, molti erano immigrati in Germania, tragitto più breve. Che spiega pure la massiccia presenza di fan dalla Repubblica Ceca, confinante con la Polonia, punta da 19 mila. Poi, per la partita con la Croazia c’era la paura di violenze hooligans. Ma contribuiscono due ragioni più profonde. Da un lato il disamore emergente per il pallone avvelenato, a coinvolgere anche Azzurra, toccata dallo scandalo calcioscommesse.
E il trend delle presenze negli stadi italiani, che si trasmette dai club alla Nazionale: se impianti come quelli della Bundesliga (a proposito, buone performance dei tedeschi, fino a 11.800 in Ucraina) sono sempre stracolmi, la serie A 2011/2012 ha registrato un calo di spettatori del 7,3%. Dunque l’Italia a Euro 2012 gioca in trasferta al quadrato. Giocare quasi in casa è, invece, per nazionali come la citata Irlanda. Poi svedesi. E russi, che con croati e polacchi sono stati protagonisti di violenze. Ma a Varsavia c’è chi per il loro arrivo in massa gioisce. Stanislaw Korzynski, capo cameriere in centro storico, spiega: «I russi spendono fra il 25 e il 50% in più del resto dei clienti».

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