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  • Crotonemania: allo Scida c'è chi piange (Crotone) e c'è chi ride (Inter), ora è già tempo di programmare la prossima stagione

    Crotonemania: allo Scida c'è chi piange (Crotone) e c'è chi ride (Inter), ora è già tempo di programmare la prossima stagione

    • Antonio Franco
    E’ qui la festa? Si, ma non è per noi. E’ così che è andata sabato alla Scida:da un parte il Crotone di Cosmi che ha detto ufficialmente addio alla Serie A con la retrocessione matematica; dall’altra l’Inter di Conte che ha riconquistato il titolo di Campione d’Italia a distanza di undici anni. Da una parte si piange, dall’altra si ride. E’ anche se la matematica ancora non diceva Inter Campione d’Italia lo si sentiva nell’aria che quella sarebbe stata la giornata giusta: i neroazzurri, infatti, già negli spogliatoi di Crotone hanno dato inizio alla festa che poi diventa ufficiale 24 ore più tardi al termine di Sassuolo – Atalanta. La magra consolazione è che Crotone rimarrà nella storia dell’Inter: la città del 19° scudetto e potranno essere felici gli interisti crotonesi. Anche se lo saranno un po’ meno considerando che la stessa vittoria è costata la Serie B alla squadra della nostra città. E’ chiaro che poco conta, perché il Crotone non è certo retrocesso in questo turno, purtroppo il destino era scritto già da tempo, a nulla sono valsi i tentativi della società di cambiare allenatore, gli errori fatti in estate sono stati irreparabili.
     
    E gli errori maggiori, certamente, sono stati fatti con la scelta del pacchetto difensivo (e forse anche di un allenatore ostinato a giocare con la difesa a 3), elementi che in alcune occasioni sono apparsi imbarazzanti. Eppure qualcuno di loro un po’ di esperienza l’ha fatta nel massimo campionato, penso ad esempio a Luperto che ha vissuto diverse stagioni nella rosa del Napoli al fianco di grandi difensori: in questa stagione quasi mai si è mostrato all’altezza, e a mio avviso quello di difensore centrale non è un ruolo che gli compete. Mi sarei aspettato qualcosa in più anche da Luca Marrone, che comunque è stato colpito da diversi problemi fisici. Benino Djidji, praticamente mai preso in considerazione da Stroppa ha trovato continuità con Cosmi, mostrandosi tra i più pronti. Poi il discontinuo Golemic, il giovane Cuomo che quanto meno è un prodotto del vivaio, e infine Magallan, il “colpo” dell’estate che avevo già bocciato al suo arrivo.
    A volerla dire tutta, forse contro l’Inter è stata la miglior partita stagionale del reparto difensivo pitagorico, considerando che di fronte c’era il miglior attacco del torneo con al centro uno dei migliori attaccanti al mondo: Romelu Lukaku. Il pacchetto arretrato pitagorico ha disputato un grande primo tempo, tatticamente si è mostrato sempre pronto giocando d’anticipo e anche singolarmente si sono viste delle buone cose.
     
    Ora non è più tempo di rammaricarsi, testa alla Serie B. Il presidente Vrenna ha già dichiarato che l’obiettivo è quello di ritornare subito in Serie A perché il Crotone è ormai una realtà del calcio italiano. Onestamente anche io ne sono convinto. E’ chiaro che non sarà facile, in estate ci sarà una rivoluzione della rosa considerando gli addii ormai certi di Simy e Messias che hanno ampiamente mostrato di valere ben altre piazze e comunque la massima Serie. Le porte della Serie A potrebbe riaprirsi anche per Molina e Benali, difficile trattenere gli elementi in prestito e si dovrà valutare anche la situazione Cigarini. Conoscendo la famiglia Vrenna e l’operatività del diesse Ursino, credo si stia già lavorando per il prossimo anno. Il primo obiettivo sarà quello di capire la volontà di Serse Cosmi, perché, a quanto pare, la società sembra voler puntare nuovamente su di lui per un imminente ritorno in Serie A.
     

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