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  • Crotonemania: con Nicola il miracolo, con Zenga la storia

    Crotonemania: con Nicola il miracolo, con Zenga la storia

    • Michele Santoro
    PASQUA DI EMULAZIONE. Lo scorso anno i tifosi rossoblù trovarono nell’uovo un Crotone nuovo, per intensità e compattezza, in grado di recuperare e superare un Empoli che, prima delle festività pasquali, precedeva i ragazzi di Nicola di ben 11 punti in classifica. Un ritmo da Champions (solo Juve e Napoli fecero più punti dei pitagorici da aprile in poi) portò alla sudata e insperata permanenza, proprio sul filo del rasoio. L’attuale posizione in graduatoria degli ionici non spinge ancora ad affidarsi alle alte sfere celesti, ma al lavoro e alla determinazione sì, perché c’è da riscrivere la storia. Se quello di 12 mesi fa è stato un miracolo, quella di quest’anno dovrà essere una prova di forza e maturità. 

    Due considerazioni: la passata stagione, allo stesso punto del torneo, i pitagorici avevano racimolato la miseria di 14 punti, dieci in meno rispetto a quelli attuali. In questo senso la strada potrebbe essere meno sterrata, considerando che l’obiettivo fu raggiunto tagliando il traguardo dei 34 punti, solo dieci in più di quelli posseduti oggi. Tutto bello, se non fosse per le avversarie. A differenza dello scorso campionato la quota salvezza si è decisamente alzata e la corsa non è solo su una squadra, ma almeno su altre quattro. Non me ne voglia nessuno, poi, se dico che Hellas, Chievo, Spal e Sassuolo sono decisamente di un’altra pasta rispetto al ‘fu’ Empoli di Martusciello.

    Tutto verrà deciso, perciò, sul campo e dal calendario. Le ultime uscite, e ci metto anche quella con la Roma, hanno detto che i calabresi sono in forma, corrono, lottano, e l’assetto trovato da Zenga sembra ormai dare le giuste garanzie. Ovvio che ci sia ancora qualcosa da rivedere, soprattutto in fase difensiva, ma la squadra se la sta giocando con tutte, e chissà che in questo rush finale non possano venire in aiuto della truppa anche le forze più fresche, quei Zanellato e Diaby, per esempio, di cui ancora abbiamo scorto poco o nulla. Di certo non sarà una passeggiata di salute quella che porta al 28 maggio. Nove partite in cui i rossoblù non si faranno mancare proprio nulla: scontri diretti per la salvezza con Chievo e Sassuolo; avversarie da prendere sempre con le molle come Bologna, Genoa e Udinese; di mezzo Fiorentina e Lazio in lotta per un posto in Europa e, per esagerare, Juve allo Scida e chiusura al San Poalo di Napoli, per essere arbitri, o solo spettatori, della festa scudetto, chi può dirlo. Chi pensa ancora che la vera impresa sia quella che ci siamo lasciati alle spalle, beh, ha tutta la mia compassione.
     

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