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  • Da Allegri a Fabregas, passando per Conte: Milan, chi è l'allenatore giusto per il futuro?

    Da Allegri a Fabregas, passando per Conte: Milan, chi è l'allenatore giusto per il futuro?

    • Gabriele Stragapede
    Siamo a una settimana dall’inizio della Primavera. Una stagione di rinascita, dove cominciano a sbocciare i primi fiori e si gettano i primi semi per la grande mole di lavoro che dovrà essere effettuato durante l’estate. In attesa di scoprire quale sarà il posizionamento finale in campionato – dove è in lotta per un posto per disputare almeno una delle prossime competizioni europee – e se il palmares sarà arricchito dalla sesta Coppa Italia della storia, in casa Milan si inizia a progettare il futuro.

    PERIODO DI CAMBIAMENTI - Sul taccuino della dirigenza e dell’amministratore delegato Giorgio Furlani sono vari gli ordini del giorni cerchiati in rosso: dall’inserimento di una figura nel ruolo di Head Of Football alla ricerca di quel direttore sportivo che possa coordinarsi al meglio con il direttore tecnico Geoffrey Moncada e con il senior advisor di RedBird Zlatan Ibrahimovic, passando per la scelta del futuro allenatore che guiderà il Milan nella prossima stagione.

    ADDIO A CONCEICAO - In questo senso, la base di questo discorso si poggia sulla probabilità sempre crescente che la società di Via Aldo Rossi si separi al termine della corrente annata dall’attuale tecnico Sergio Conceicao (che ha un contratto sino al 2026, con all’interno però una clausola di svincolo a favore del Milan attivabile entro giugno). Pur essendo entrato nella storia del club milanese (vincendo la Supercoppa Italiana alla sua seconda partita da allenatore rossonero) ed essendo ancora in corsa per la conquista della Coppa Italia – potendo portare così a quota 2 il numero di trofei vinti in stagione -, a giugno il lusitano saluterà il capoluogo lombardo dopo appena sei mesi dal suo insediamento. Conceicao pagherà a caro prezzo una condotta extra campo non irreprensibile – leggasi caso portavoce – oltre alla beffa dell’eliminazione in Champions League e a un cammino in campionato che ha sta portando al risultato sperato del 4° posto.

    VARI PROFILI SONDATI - E così, il Milan studia quale può essere l’opzione migliore per la panchina rossonera. Sono vari i profili che sono stati sondati dal gruppo di lavoro rossonero – in attesa che venga ufficializzata la decisione riguardante il direttore sportivo, una scelta che può risultare decisiva sulle percentuali delle varie candidature -: da Cesc Fabregas a Roberto De Zerbi, passando per Antonio Conte e il grande favorito Massimiliano Allegri. Ed è qui che si inserisce il quesito che ci poniamo: chi è l’allenatore giusto per il Milan?

    DE ZERBI – Proviamo ad andare in ordine di possibilità di arrivo a Milanello. Escludendo, in questi momento, profili sì sondati, ma non presi fortemente in considerazione come Vincenzo Italiano (ora al Bologna), Igor Tudor e Maurizio Sarri (quest’ultimi liberi da ogni società), il primo profilo da annotare sul taccuino è quello di Roberto De Zerbi. L’attuale allenatore del Marsiglia – giunto in Francia nell’estate 2024 – sta guidando la formazione transalpina a una qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Seppur distante 16 punti dalla vetta occupata dal PSG, l’attuale secondo posto è un risultato ottimo per l’Olympique che manca alla fase finale della massima competizione europea dal 2021. Ma perché De Zerbi è un profilo gradito al Milan? Innanzitutto è una questione di filosofia: De Zerbi è un allenatore che non rinuncia mai ai suoi principi di gioco con la massiccia inclinazione al possesso palla, la ri-aggressione immediata, la costruzione dal basso e l'utilizzo sapiente degli spazzi per attaccare sia in ampiezza che in profondità. Uno stile chiaro: giocare bene per vincere. Una scelta che, con ogni probabilità, sarebbe stata perfetta nel corso dell’estate appena trascorsa.

    FABREGAS – Ma ora passiamo al capitolo successivo: Cesc Fabregas. Al di là delle dichiarazioni di parte della dirigenza del Como (società di cui lo spagnolo è non solo tecnico, ma anche azionista), è chiaro come l’ex giocatore di Arsenal e Barcellona sia finito nel mirino dei rossoneri per la panchina del futuro. Fabregas è un profilo che stuzzica l’appetito del gruppo di lavoro meneghino per tutta una serie di fattori: ha un appeal preciso, un’esperienza internazionale ai massimi livelli da calciatore e, soprattutto, un’evidente fame, una voglia animata di imporsi come tecnico in questa sua seconda parte di carriera nel calcio che conta. Fabregas ha reso Como una piazza nel quale imporsi, riconoscersi, nel quale progettare un futuro ben definito. Tutto grazie a uno stile di gioco divertente quanto efficace, in un mix di giovani gioielli di assoluto talento e giocatori di buona esperienza. Capacità, dunque, di adattamento, ottima abilità nel far crescere i giovani prospetti e una filosofia basata sul calcio palla a terra con grandi proiezioni offensive. Tutte caratteristiche che il Milan ha saputo riconoscere in Fabregas, anche se per la ripartenza della prossima stagione potrebbe trattarsi di una vera scommessa su cui puntare.

    CONTE – E ora cambiamo diametralmente versante del campo di gioco. Da due tecnici ‘giochisti’ – passateci il termine – a due allenatori sì diversi, ma che basano la loro filosofia su uno e un unico obiettivo: il risultato. Partiamo da lui: Antonio Conte. Il generale, il comandante, il sergente di ferro che pretende sudore, lacrime e sangue dai propri giocatori, ma che poi li porta a vivere una dimensione mai vista in carriera. Conte rappresenta quel profilo adatto alla ripartenza: abile a prendersi in carico squadre all’apparenza sfavorite – magari anche fuori da ogni altra competizione che non siano campionato e coppa – e a trasformarli in istant team pronti a giocarsi la vittoria del titolo. È la storia che parla per Conte: Scudetto con la Juventus, Scudetto con l’Inter, Premier con il Chelsea e ora è stato capace di riportare il Napoli (dov’è legato da un contratto triennale) a essere lì in alto, in piena lotta con i nerazzurri di Milano e di Bergamo per trionfare nella corrente stagione di Serie A. Non serve approfondire il motivo per il quale al Milan interessa Conte: è un vincente, una figura tutta di un pezzo capace di fagocitare le attenzioni di tutto l’ambiente su di sé, pur di salvaguardare i propri ragazzi e permetterli, con disciplina, dedizione e impegno, di crescere sino a giungere a livelli mai raggiunti. Al Milan piace Conte perché è quel tecnico che ti darebbe la sicurezza di tornare in alto nel giro di brevissimo tempo. E, con ogni probabilità, è un po’ ciò che i vertici rossoneri si aspettano nella prossima annata.

    ALLEGRI – Dulcis in fundo, il candidato in pole position: Massimiliano Allegri. L’allenatore livornese è un altro profilo che sta ritrovando sempre maggiori riscontri in seno alla dirigenza e alla proprietà del club di Via Aldo Rossi. Top coach che sta aspettando l’offerta giusta per rimettersi in gioco – dopo aver definitivamente archiviato la parentesi alla Juventus -, Allegri conosce perfettamente l’ambiente Milanello, vista la precedente pluriennale esperienza in rossonero, culminata con la vittoria dello Scudetto nel 2011. Allegri corrisponde a quel profilo di normalità, di ripristino degli obiettivi chiave per il Milan, di ritorno immediato ai vertici del calcio italiano ed europeo. D’altronde stiamo parlando di un tecnico che ha fatto due finali di Champions League. Ma Allegri sta scalando posizioni per il Milan, in quanto ottimo gestore di spogliatoi e di talenti. La sua capacità di massimizzare la resa delle risorse a disposizione e di assecondare le richieste della società sono due fattori considerati imprescindibili dai rossoneri, che sentono la necessità, quasi l’esigenza di rivoluzionare nuovamente l’assetto tecnico della squadra per tornare allo status quo che da sempre corrisponde al mondo Milan. É un club che ha bisogno di rivitalizzarsi, di rinascere delle sue ceneri, di tornare ai fasti e all’armonia creatasi sotto la gestione di Stefano Pioli. E tra scommesse, profili che interessano e leader indiscussi, il nome di Allegri sta staccando tutti gli altri presenti sulla lista, perché rappresenta, allo stato attuale dei fatti, la soluzione ideale ai problemi dell’universo rossonero. Sarà la scelta che davvero effettuerà il Milan? Sarà, nel caso, la decisione corretta? Al campo, come sempre, la risposta.

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