Calciomercato.com

  • Da Antonioli a Ravaglia:|Linea giovane Cesena

    Da Antonioli a Ravaglia:|Linea giovane Cesena

    «Mandiamo i bamboccioni fuori di casa». Provocava così, qualche anno fa, il ministro dell’Economia Tommaso-Padoa Schioppa, aprendo un dibattito sulla necessità di dare spazio e opportunità alle nuove generazioni, andando contro ad un fenomeno che tocca un po’ tutti gli ambiti del Belpaese. Dalla politica alla cultura, dal sindacato al mondo del calcio. Dove sta il Cesena in tutto ciò? Facile: il Cavalluccio deve compiere una scelta importante tra un grande vecchio (perdonate la lesa maestà) e un giovane.
    Largo al giovane. Francesco Antonioli e Nicola Ravaglia: chi difenderà la porta bianconera l’anno prossimo? Tutto lascia intendere che Nicola Campedelli procederà con le cesoie, puntando su Ravaglia, mentre ad Antonioli verrà offerto di rimanere come vice. Ipotesi francamente da scartare, quest’ultima, e per due motivi. Primo: l’ex scudettato con la Roma difficilmente accetterà di fare il secondo portiere in B, potendo ancora fare il titolare. Secondo: è facile immaginare che al primo errore di Ravaglia la presenza di Antonioli, professionista esemplare se ce n’è uno, diventi pesante come un macigno. In definitiva: il Cesena sceglierà Ravaglia, ma è la decisione giusta? Vediamone pro e contro.

    Perché sì. Nel 2008-’09 Ravaglia vinse la Prima Divisione da titolare nell’armata di Bisoli, riuscendo a gestire la pressione (lo stesso Bisoli non impazziva per lui) nonostante qualche lacuna. Poi andò a farsi le ossa: prima a Viareggio, poi alla Spal. L’anno scorso è tornato a Cesena, e la sorte gli ha regalato 8 presenze in serie A. Insomma: la gavetta c’è, l’esperienza è stata fatta, e in più Ravaglia ha potuto studiare a bottega da Antonioli. I crismi per un’investitura da titolare ci sono tutti: Ravaglia è un portiere esplosivo, non altissimo, e c’è da credere che la capacità di infondere fiducia ai compagni sia aumentata nel corso di questi anni. In più, la scelta di affidarsi a lui si sposerebbe perfettamente con l’idea di rinnovamento che alberga nelle segrete stanze bianconere, mentre è più difficile immaginare il 43enne (a settembre) Antonioli come guida del nuovo corso.
    Perché no. Francesco Antonioli è più di un’istituzione, ma una sua conferma andrebbe letta in senso tecnico: ad oggi, non ci sono molti portieri più forti di lui persino in serie A, garantirebbe leadership in campo e nello spogliatoio, come fatto in questi tre anni. Se sta bene fisicamente può fare la differenza: ci riusciva in serie A, figuriamoci in B, dove sarebbe uno dei punti di riferimento per la squadra. A differenza di Ravaglia, ha già giocato in B e ne conosce i minimi dettagli. Per una squadra giovane con un allenatore debuttante, sarebbe un totem cui affidarsi nei momenti più difficili.
    Ad oggi l’unica certezza è che in Romagna resterà solo uno dei due portieri. Scendendo nel campo delle impressioni, sembra più che probabile che Antonioli saluterà il bianconero dopo tre anni, e che alla fine la scelta cadrà su Ravaglia, un giovane che vuole camminare con le sue gambe senza stare nel rifugio di una panchina, perchè accontentarsi sempre, quello sì, sarebbe da bamboccioni. E il Cesena, riecheggiando Padoa-Schioppa, potrà dire non solo di aver mandato il suo bambino fuori di casa, ma di averlo addirittura spedito in porta.


    Altre Notizie