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  • Da Baggio a Priscilla Del Prete: Ulivieri e il sogno del Pontedera femminile, che si ispira alla Democracia Corinthiana

    Da Baggio a Priscilla Del Prete: Ulivieri e il sogno del Pontedera femminile, che si ispira alla Democracia Corinthiana

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Più che per caso, tutto è nato per amicizia. “Era stato male l'allenatore della Scalese, la squadra di San Miniato, il mio paese. Mi hanno chiesto di dare una mano e io l'ho fatto per senso del dovere”. La Scalese si salvò – era la stagione 2014/2015 –, però il presidente decise comunque di non iscriversi al campionato e molto sembrava finito lì. Invece le ragazze mi dissero: mister perché non cerchiamo una società dove poter continuare a giocare?”.

    Il mister in questione è Renzo Ulivieri, oggi settantanovenne, presidente dell'Associazione allenatori (Aiac), consigliere federale, responsabile della scuola di Coverciano e, soprattutto, tecnico con lunghissima militanza in Serie A (Perugia, Sampdoria, Cagliari, Bologna, Parma, Torino, Reggina). La storia del suo rapporto con il calcio femminile è bellissima perché, una volta entrato, non ha più nemmeno pensato di uscirne. Anzi, ha portato il Pontedera in testa alla classifica dell'Interregionale (la terza serie dopo  la  A e la B) con l'intenzione di rimanerci fino alla fine, distante otto giornate. “Siamo a Pontedera da cinque anni, cioè da quando ci siamo messi alla ricerca di una società. Qui abbiamo trovato un club serio, che fa il passo lungo come la gamba. Si gioca per la benzina che si consuma per venire il campo. Noi, per dire la verità, in Serie B ci saremmo dovuti andare già dall'anno scorso, ma non potevamo permetterci la squadra Primavera, che per chi gioca in B è obbligatoria. Ci sarebbe costata come la prima squadra. Così rinunciammo e al posto nostro salì il Perugia”.

    Quest'anno, però, questo rischio non si corre proprio. “No, non andrebbe allo stesso modo. Qui vicino c'è l'Empoli che gioca in Serie A, abbiamo buoni rapporti e qualche giocatrice per fare la Primavera ce la darebbero. Insomma noi ci proviamo, anche se la Torres, seconda a quattro punti di distanza, è più forte di noi. Non a caso sono sempre state in testa, hanno rallentato solo da qualche turno. Tra l'altro dobbiamo ancora giocare in casa loro”. Come alleni le tue ragazze? “Il metodo è quello della Democracia Corinthiana sperimentata da Socrates. Io a loro dico sempre: noi siamo al massimo del dilettantismo, ma per lavoro ed impegno dobbiamo essere come i professionisti”. E loro? “Mi seguono in tutto, ma quello che tirano fuori a livello di passione mi coinvolge totalmente”.

    La squadra è fatta con molte ragazze che avevano smesso e hanno ripreso proprio perché Ulivieri è andato a cercarsele (“Mi garba, è un'operazione che facevo anche con i maschi), Priscilla Del Prete ha giocato moltissimo in Serie A ed è un po' la stella del gruppo (“anche se io in allenamento la sevizio, lei e un altro paio, perché le faccio giocare a due tocchi”), qualcuna in A potrebbe andarci o tornarci (“almeno due anche perché hanno 25/26 anni”).  “Siamo una cooperativa, tutte sanno fare tutto, una dice: segno. Non basta più nel calcio moderno”. 
    Come sono io? Grido un po' troppo, ma l'ho sempre fatto. Il bello è che di recente ho postato il video di come dovrebbe essere il primo allenamento per un allenatore. Ebbene, nel primo allenamento, un allenatore deve stare zitto.  Le ragazze si sono divertite molto”.

    Sei d'accordo che per allenare le donne servono doti speciali? “Mah, tutti mi dicevano che è un ambiente particolare, che gestire il gruppo è più difficile. Io dico che si incontrano le stesse caratteristiche che ci sono nei gruppi maschili. E poi io a loro gliel'ho detto: bimbe, io sono vecchio, non posso adattarmi a voi, ma voi vi dovete adattare a me”. 
    Le ragazze hanno un vantaggio ad avere per allenatore il capo dei docenti di Coverciano. “Non so se sia un vantaggio, ma certo loro sono contente che io provi le esercitazioni insegnate agli allievi allenatori. Ogni tanto dico: questo non lo fa nessuno. E magari perdiamo qualcosa nel tempo di apprendimento, però le ragazze mi restituiscono tanta applicazione”.
    Finirà il vostro campionato? “Non si sa, ma speriamo. Magari arrivando anche ad estate inoltrata. Ma siamo dilettanti e deciderà il Dipartimento della nostra Lega”. 

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