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  • Da Caldara e Kessié, Gagliardini e Bastoni: i miracoli dell'Atalanta. Costanzi a CM: 'Li scopriamo così'

    Da Caldara e Kessié, Gagliardini e Bastoni: i miracoli dell'Atalanta. Costanzi a CM: 'Li scopriamo così'

    • Pasquale Guarro
    Da Caldara e Gagliardini passando per Kessié, Conti e Zappacosta: il settore giovanile dell’Atalanta coltiva campioni che puntualmente le big di casa nostra si contendono a suon di milioni di euro. Il vivaio bergamasco è un perfetto modello di pianificazione, una struttura che si regge sulla competenza e la professionalità di chi ne fa parte. Un piccolo miracolo del calcio italiano, soprattutto se consideriamo che dislocate a pochi chilometri ci sono due potenze del calcio europeo, ovvero Inter e Milan, che ogni anno, rispetto all’Atalanta, possono contare su oltre il doppio delle risorse economiche da destinare al settore giovanile. Noi di Calciomercato.com abbiamo voluto approfondire il discorso con chi da ormai quattro anni cura, gestisce e modella il vivaio dell’Atalanta, ovvero Maurizio Costanzi (nella foto in basso riceve il premio Scopigno come miglior direttore del settore giovanile dal direttore di Calciomercato.com Stefano Agresti), responsabile del settore giovanile del club nerazzurro, che ha le idee chiarissime in merito al lavoro del suo staff: “Come facciamo a competere con le grandi d’Italia a budget più contenuti? Lavorando duro. In un settore giovanile ci sono diverse sfere fondamentali, dai Pulcini alla Primavera. È necessario che all’interno di questa struttura ci sia grande organizzazione e che i vari professionisti parlino la stesa lingua sportiva: dallo scouting alla formazione deve esserci una connessione unica”. 

    Da Caldara e Kessié, Gagliardini e Bastoni: i miracoli dell'Atalanta. Costanzi a CM: 'Li scopriamo così'


    Proprio lo scouting è una delle pietre miliari del settore giovanile nerazzurro e a Bergamo il responsabile è Roberto Marta, mentre Luca Silvani, instancabile professionista spesso in viaggio alla ricerca di nuovi talenti, si occupa dell’attività di base. E anche di questo parla Costanzi: “Siamo presenti su tutto il territorio, soprattutto in Lombardia, ma anche in altre aree geografiche. In giro per l’Italia ci sono circa 40 professionisti di nostra fiducia, tra scout e segnalatori, che ci suggeriscono i migliori talenti”. 

    E a proposito di talenti, l’Atalanta negli ultimi anni ha dimostrato di essere una vera e propria accademia, tanto che anche i nuovi proprietari cinesi dell’Inter hanno voluto informarsi sui metodi di lavoro della società bergamasca. È accaduto quando Steven Zhang si è recato a Bergamo per trattare in prima persona l’acquisto di Roberto Gagliardini (nella foto con gli Esordienti insieme a Conti e Caldara). In quell’occasione le due società stipularono anche un accordo per Bastoni, che qualche mese dopo il club di corso Vittorio Emanuele avrebbe ufficializzato. Ma poi ci sono anche i vari Caldara, Conti, Kessié e il baby Musa Barrow, che si sta imponendo con la maglia della Primavera: “Ricordo le prima difficoltà di Franck agli inizi qui in Italia. Ma è normale per ragazzi come lui che si ritrovano a dover stravolgere la propria vita. Qui è tutto diverso: la lingua, l’alimentazione, il modo di allenarsi e stare in campo. Erano difficoltà dovute all’ambientamento, ma una volta superate quelle ha lasciato esplodere tutto il suo strapotere fisico. Anche Gagliardini era andato incontro a qualche difficoltà, poi con lui è stato molto bravo Gasperini a tirare fuori il meglio, a dargli grande ritmo e intensità”. E all’Inter oltre a Gagliardini finirà anche Alessandro Bastoni, difensore centrale classe ’99: Se può essere il nuovo Caldara? Io me lo auguro. Intanto possiamo dire che tra quelli della sua fascia d’età è tra le più belle espressioni nel ruolo di centrale. Oltretutto è mancino, sa far partire bene l’azione. É uno di quei giocatori che in futuro potrà esprimersi su grandissimi livelli”. E lo stesso vale anche per Barrow: “Lo abbiamo visto in uno stage e al raggiungimento della maggiore età lo abbiamo tesserato. Non saprei ancora dire a chi somiglia, forse è presto, ma è un attaccante che sa andare in profondità sia con il pallone tra i piedi che senza, buttandosi negli spazi. Sa far gol in più modi, anzi proprio sotto questo aspetto è migliorato tanto da quando è arrivato a Bergamo”. 

    L’ultima considerazione è sulle tanto discusse seconde squadre, che potrebbero aiutare i giovani italiani a non rimanere nel limbo esistente tra Primavera e prima squadra, con il conseguente pericolo di perdersi: Devo dire che il campionato Primavera di quest’anno ha dato una svolta perché ci sono 16 squadre di A e questo comporta una maggiore competitività. Diciamo che ci siamo avvicinati al concetto di seconda squadra e che questa può essere una valida alternativa”. E se lo dice Costanzi c'è solo da fidarsi.

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