Da Di Maria a Di Maria, il simbolo del fallimento juventino
Ma se si vuole cercare l'elemento che in termini simbolici maggiormente comunica il senso di questo rovescio bianconero, bisogna soffermarsi su uno specifico episodio della gara. Avvenuto al 58', dopo che da poco il Benfica aveva ribaltato il punteggio. Si tratta dell'ingresso in campo di Ángel Di Maria, mandato nella mischia per risolvere i problemi e, suo malgrado, emblema della sconfitta juventina e degli errori di prospettiva compiuti dalla società bianconera. Il messaggio era che, nel momento in cui bisognava raddrizzare la partita e il cammino in Champions, la Juventus si affidava a un calciatore prossimo alla fine della carriera, acciaccato e giunto in Italia per rimediare l'ultimo contratto importante prima di chiudere la parabola agonistica in patria. Ma soprattutto, quel calciatore veniva mandato in campo contro la squadra che lo aveva portato in Europa ben quindici anni prima (nell'estate del 2007), quando era un giovane di sicuro avvenire e si apprestava a confermarlo. E dal Di Maria giovane che iniziava col Benfica al Di Maria declinante che lo affronta quindici anni dopo c''è tutto il senso di un fallimento progettuale. Che rischia di mandare da subito in fumo un'altra stagione juventina e del quale dovranno assumersi le responsabilità tutte le componenti. Non soltanto l'allenatore.
@Pippoevai