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  • Adios Xabi Alonso, da Istanbul alla Decima: la Juve gli preferì Poulsen...

    Adios Xabi Alonso, da Istanbul alla Decima: la Juve gli preferì Poulsen...

    • Andrea Menon
    Così, in un giorno qualsiasi, in un momento qualsiasi, Xabi Alonso annuncia il suo ritiro, prendendosi in un attimo ciò che era indefinito e che ora non lo è più: questo momento sarà per sempre suo. E' semplicemente, si fa per dire, uno dei centrocampisti più tecnici passati per il mondo del calcio, ma anche uno dei più sottovalutati. Ha vinto tutto ciò che si poteva vincere, dalla Champions League al Mondiale, essendo sempre il centro di gravità delle squadre in cui è stato. Regista dai piedi delicati, con ritmi e visione fuori dal comune, ha evoluto il suo gioco aggiungendo a queste qualità un pressing sempre molto intelligente. Non è un caso che quelle scarpette, che ora tiene in mano nella nostalgica foto di addio in bianco e nero, abbiano calcato i campi più importanti del mondo e abbiano contribuito alla stesura della storia, scritta con i piedi, ma solo formalmente. ISTANBUL - Bello, sofferto e inaspettato: quando un successo arriva così ogni commento diventa perfino superfluo. Sì, perchè Milan-Liverpool del 25 maggio 2005 è una favola a tinte Reds: una delle rimonte più assurde della storia del calcio, nonchè il punto più alto della storia di Xabi Alonso al Liverpool, a cui ha contribuito concretamente. Il gol del 3 a 3 porta infatti la sua firma ed è un racconto splendido. Quel pallone preso subito al momento del fischio di Mejuto González, appoggiato sul dischetto insieme a tutte le responsabilità - normali per uno degli uomini più rappresentativi ma non per un 23enne alla prima stagione a Liverpool -, poi lo sguardo serio e concentrato, la parata di Dida, ma il gol sulla ribattuta, sintomo di chi non si arrende mai. E poi la sequenza di rigori che suggella la favola, portando lui e il suo capitano Gerrard sul tetto d'Europa.

    LISBONA-JOHANNESBURG - Nel 2009 il cambio maglia: da Reds a Blancos, e pensare che fu davvero vicino alla Juventus, che alla fine scelse Poulsen... Il trasferimento al Real Madrid è il naturale percorso per un campione di questo calibro, maturato nei 5 anni in Inghilterra, e pronto al ritorno in patria. Ma anche in questo caso la storia bussa alla sua porta, in due occasioni. A Lisbona, Estadio Da Luz, ha conquistato la tanto agognata Decima con le Merengues, battendo i rivali dell'Atletico nell derby di Madrid, e poco importa che non sia sceso in campo in finale a causa della squalifica, perchè c'era al momento della "vera" impresa: il 4-0 con cui il Real ha annientato il Bayern Monaco all'Allianz Arena. Questo è anche il periodo d'oro della Spagna, e lui è anche al centro di entrambi i progetti, sia quello di Aragones, sia quello di Del Bosque. Le Furie Rosse fanno tripletta - due Europei e una Coppa del Mondo - e lui è sempre lì nel mezzo, Tra Vienna, Kiev e Johannesburg.

    CARDIFF - Scarpe in mano, in attesa che il ritiro ufficializzato diventi effettivo. Questo il messaggio di Xabi Alonso. Sì, ma prima che vengano appese al chiodo, quelle scarpe hanno un'altra ultima possibilità: Cardiff. Meta inusuale, ma meta che in questo 2017 vuol dire una cosa sola: finale di Champions League. Lo spagnolo ne ha già vinte due, una per ogni club europeo in cui ha militato. Ma la sua ultima avventura, la terza, passa dal Bayern Monaco e lì non è ancora riuscito a togliersi questa soddisfazione. Ecco quindi che a tre mesi di distanza da quella data, arriva l'assist del destino a Xabi Alonso per scrivere il finale perfetto di una carriera sublime, votata alla tecnica e all'intelligenza.

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