Calciomercato.com

Da Melo a Krasic:| Juve, così si fa cassa

Da Melo a Krasic:| Juve, così si fa cassa

 

 SENZA essere Mitridate, anche Beppe Marotta può essere immune al veleno. Prendi le dichiarazioni di Felipe Melo , rimbalzate in Italia dalle colonne del quotidiano turco Milliyet: parole sgradevoli, per certi versi, ma nelle quali l’ad juventino può intravedere 13 milioni di euro. «Non tornerò mai più alla Juve. Sono sempre stato criticato dai tifosi e non mi piaceva giocare in quel club. E’ praticamente impossibile per me indossare in futuro di nuovo la maglia della Juve. Ho sempre fatto del mio meglio per la squadra, ma i tifosi mi criticavano molto e mi hanno fatto vivere un periodo molto duro. Nel calcio italiano vieni apprezzato solo quando vinci, se perdi vieni ignorato. Ora sono sereno al Galatasaray, amo questa squadra e sono finalmente felice. I tifosi mi sono vicini e sono contenti di quello che faccio per la squadra. Istanbul, poi, è una città bella e molto moderna». Se il Galatasaray gli permettesse di restarci, nella - effettivamente magnifica -Istanbul, dovrebbe però pagare alla Juventus il prezzo del riscatto, cioè 13 milioni di euro. Trattabili, probabilmente, visto che per chiudere il capitolo Melo, Marotta potrebbe concedere anche uno sconticino al club turco.
 
MILOS STORY Insomma dal velenoso Melo arriverebbe una fetta importante del top player. E poi c’è Milos Krasic che, salvo clamorosi risvolti, a fine stagione dovrebbe proprio dare il suo addio alla Juventus. Marotta ha fissato il prezzo a 15 milioni, difficilmente si accontenterà di meno di 10. Il che significa che con Melo e Krasic la Juve incasserebbe una ventina di milioni. Non pochi e che potrebbero aggiungersi agli ingaggi risparmiati di Grosso (1,5 netti), Amauri (3,8 netti), Del Piero (1 netto) tutti e tre in scadenza, oltre a quello di Iaquinta (2,8 netti), un altro che dovrebbe partire. Quasi dieci milioni netti (20 lordi) che abbasserebbero il monteingaggi, permettendo alle offerte per un big di volare.
 
RIVOLUZIONE GLOBALE In fondo, sarebbe l’ultimo passaggio della rivoluzione iniziata da Agnelli e Marotta la scorsa estate e che ha visto ribaltare la società, lo staff tecnico e, infine, anche la rosa che avrà in comune con quella di due anni fa forse solo quattro o cinque elementi.

Altre Notizie