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  • Da partente a uomo della provvidenza: Inter, Eder non è solo il vice Icardi

    Da partente a uomo della provvidenza: Inter, Eder non è solo il vice Icardi

    Da uomo mercato a uomo della provvidenza, perché «Non ci fosse stato Eder a toglierci qualche castagna dal fuoco, vorrei vedere oggi cosa avremmo mangiato», ha tuonato Luciano Spalletti in conferenza stampa, in difesa proprio dell’ex attaccante della Sampdoria, molto vicino a lasciare i colori nerazzurri lo scorso gennaio. A spingere la società di corso Vittorio Emanuele alla cessione, due motivi su tutti: la volontà di Eder di giocare con maggior continuità (Spalletti lo difende ma in presenza di Icardi gli ha concesso solo le briciole) e la necessità, da parte dell’Inter, di reperire soldi dal mercato per rendere più leggero il bilancio di giugno.

    EDER HA BLOCCATO TUTTO - Inter e Crystal Palace avevano già apparecchiato il trasferimento dell’italo-brasiliano, a bloccare il tutto è stato però Eder, che di andare in Inghilterra non ne ha proprio voluto sapere. L’ex blucerchiato aveva trovato un accordo personale con Roberto Mancini, che avrebbe volentieri seguito in Russia per soli sei mesi, in prestito. Una formula che però non aggradava  l’Inter, che a quel punto non ne avrebbe ricavato nulla dal punto di vista economico. E per questo motivo si è dissolta anche la pista Sturridge, che avrebbe raggiunto Milano - in prestito - solo nel caso Eder avesse lasciato libera la sua casella.  

    PUNTO E A CAPO? - L’Inter può guardare indietro e tirare un sospiro di sollievo, come ieri ha lasciato intendere Spalletti. Sia Sturridge che Icardi sono fermi ai box e con la partenza di Eder i nerazzurri si sarebbero ritrovati privi di un vice Icardi. L’ex Sampdoria, invece, è tra i più in forma della rosa e adesso spera di avere più considerazione anche dopo il ritorno di Icardi, che però, come dice Spalletti «È uno che non divide volentieri l’area di rigore». A giugno saremo ancora al punto di partenza?

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