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  • Da tasse e ristori ai vaccini: istruzioni per l'uso di Draghi. All in sulla cittadinanza in un paese abituato ad essere ultrà

    Da tasse e ristori ai vaccini: istruzioni per l'uso di Draghi. All in sulla cittadinanza in un paese abituato ad essere ultrà

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Draghi istruzioni per l'uso.  A partire dal suo: non è un blackout che poi torna la corrente e tutto torna come prima.
    Si è impappinato alla grande sul numero dei ricoverati in terapia intensiva. Non era evidentemente tutta forma il suo dirsi mai nella vita così emozionato da tanta responsabilità. Si è inerpicato, anche qui alla grande, su un valore più che su un'idea: quella che la cittadinanza valga, almeno qui e ora, più dell'appartenenza. Un valore a cui vasta parte del paese è disabituata se non ostile. Per dirla terra terra ha detto che non è il momento di essere tifosi di se stessi, della propria categoria, della propria parte. Prima cittadini, poi tifosi. Dirlo a un paese che si esercita spesso ad essere ultrà, ciascuno della sua curva di interessi o appunto appartenenza. Inerpicarsi quindi su roccia qui assai scivolosa quello di Draghi. Per il resto passi sopra terreni solidi quanto poco battuti.

    Vaccinare ovunque, vaccinare a tappeto.
    Per mano della Protezione Civile, per mano delle Forze Armate, per mano dei volontari. "Non solo in luoghi specifici peraltro non ancora pronti". Addio senza rimpianti alle Primule di Arcuri e consapevolezza che senza l'aiuto massiccio di Protezione Civile, Forze Armate, volontari, medici di base, farmacie e ogni altra mano possibile, la vaccinazione di massa fallisce, sfora i tempi massimi per non avere un terzo inverno di pandemia. Draghi ha fatto l'esempio dei tamponi: prima difficilissimi a farsi perché solo in ospedale, poi per fortuna disponibili e accessibili con facilità in mille e mille luoghi, pubblici e privati.

    Recuperare scuola in presenza perduta.
    Draghi porta un dato: scuola superiore, Dad raggiunge 60 per cento studenti. Solo 60 per cento. Dato che basta e avanza per per sapere e vedere che c'è scuola in presenza da recuperare. Modificando e adattando calendario scolastico, per quest'anno e il prossimo. Come fanno in ogni altro paese del mondo dove non fanno spallucce se a figli e nipoti togli anni di formazione scolastica.

    Aziende, attività, lavoratori. Tutti da aiutare, ma non tutti per lo stesso obiettivo.
    Draghi: non è un blackout lungo che poi torna la corrente e tutto torna come prima. Tutte le aziende, tutte le attività e tutti i lavoratori vanno aiutati. Chi, in salute economica prima della pandemia, aiutato a resistere. Chi aiutato a crescere e a svilupparsi. E chi aiutato a diventare altro e diverso da prima. E chi aiutato a chiudere senza danni sociali. E non tutti sono colpiti allo stesso modo: i più colpiti sono giovani e donne che lavorano in attività nei servizi alla persona e i lavoratori autonomi. E non tutti potranno ricominciare pari pari come prima, turismo e ristorazione ad esempio non reggeranno se riproporanno il modello dello sfruttamento intensivo dell'ambiente, delle città e del...cliente.

    Irpef, la madre di tutte le tasse. 
    Revisione profonda è la formula usata da Draghi. fatto salvo principio più reddito uguale più tasse. Però troppe le tasse di oggi sui redditi (dichiarati) tra 30 e 50 mila euro lordi annui. Revisione profonda da affidare a commissione di esperti che propongano riforma generale del fisco e non alla roulette russa di leggine, emendamenti e poi emendamenti e leggine...

    Pubblica Amministrazione.
    Addirittura assunzioni per merito e aggiornamento e riqualificazioni professionali obbligati e costanti. Gli entusiasti saranno pochi, ma buoni. Gli scettici tanti. Quelli che boicotteranno di sicuro troppi.

    I miliardi 209.
    Non sono ristori, rimborsi, recuperi, risarcimenti, gratifiche. Non sono miliardi per restaurare quel che era. Perché quel che l'economia e la società italiana erano prima del Covid già erano legno storto e campo improduttivo. I 209 miliardi non sono neanche progetti su cui fare domanda e ottenere finanziamento. Devono essere piani di lavoro con date, scadenze, verifiche, costi e utilità. Verifiche semestrali e annuali, perché i miliardi si prendono fino al 2023 e quel che si è detto di farci con i miliardi va fatto entro il 2026. Devono poi essere investimenti scelti col criterio della "co-benefici". Cioè? Cioè l'esatto contrario di abitudini e aspirazioni che privilegiano un tanto a territorio, un tanto a settore, un tanto a comparto. In questo caso un tanto per uno non fa bene a nessuno.

    Sono queste le prime istruzioni per l'uso del governo che Draghi vuole chiamare "Governo del Paese". Al Senato 262 sì alla fiducia, 40 no e 2 astenuti, 15 senatori M5S hanno votato contro, altri 8 si sono assentati per non votare. Di istruzione per l'uso di Draghi più ce n'è un'altra, da Draghi non esplicitata. Ed è: così è e non altrimenti. Chi mormora, sussurra, calcola, immagina, pretende che sia altrimenti, che le cose non stiano come stanno, appunto pretende, calcola, immagina, mormora, sussurra e perfino grida. Tutte attività e voglie che, qui e oggi, hanno poco a che vedere con il pensare, ragionare e utilmente fare.
     

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