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  • Dal bum-bum-bum di Piatek al violino di Gilardino: le esultanze tormentone

    Dal bum-bum-bum di Piatek al violino di Gilardino: le esultanze tormentone

    • Angelo Taglieri
    Solitamente ci sono quelli estivi: note sudamericane, rime scontate, ritornelli senza senso che tempestano le radio. E le nostre orecchie. Però, in quel mondo parallelo in cui il pallone conta più degli air pods, ci sono tormentoni che durano una stagione intera. E anche di più. Non svaniscono come un "Vieni con me" qualunque (ve li ricordate i Paps'n'skar?). No! Dicendola alla Massimo X Meridio, riecheggiano nell'eternità. Tormentoni continui, che non la smettano mai di riempire gli occhi e gasarti, come non mai: le esultanze

    PUM PUM PUM -  A Milano è Piatek mania. Quell'esultanza, quelle mani a mo' di pistola, quel gesto che fa tornare bambini, come quando si volevano imitare i cowboys, non fa male a nessuno, se non alle difese avversarie: Napoli ko, Roma anestetizzata, tifosi rossoneri in visibilio. E, partendo dal gesto del polacco, già di moda nella Genova rossoblù, la Classifica di CM di oggi è dedicata alle 10 esultanze tormentone viste in Serie A. 

    GLI ESCLUSI - Premessa: vengono prese in considerazione le esultanze degli ultimi 20 anni (niente Ravanelli quindi) e solo quelle singole, non di gruppo. Altrimenti il trenino del Bari e la macarena del Piacenza sarebbero di diritto ai primi due posti. Niente coreografie, niente di così costruito, solo istinto e fantasia: come l'arco di Calaiò, il picchio di Matri,  il fucile di van der Meyde. E nessuna di queste è nelle prime 10. Ah, poi c'è la statua di Bresciano. La più semplice, la più pulita, la più fine, la più pura. Un non esultare che è più esultanza che mai. E sì, questa c'è. Eccome se c'è...

    @AngeTaglieri88

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