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  • Dal fallimento alla promozione: Monza, bentornato nel calcio che conta

    Dal fallimento alla promozione: Monza, bentornato nel calcio che conta

    • Stefano Saini
    Il 30 Agosto 2014, prima giornata del campionato di LegaPro girone A, il Monza vince per 2-0 contro il Novara. Stiamo parlando solamente di due stagioni fa, il Novara chiuderà il campionato primo in classifica raggiungendo la serie B mentre il Monza retrocederà. I bianco rossi in realtà sul campo avrebbero mantenuto la categoria, vincendo nel doppio confronto  contro il Pordenone nei playout, ma le cose andarono diversamente.

    Ai nastri di partenza i brianzoli, nella stagione 2014/2015, partirono con l'intenzione di centrare i playoff avendo a disposizione una rosa di ottima qualità.

    Tutto ciò fino a Gennaio, poi la situazione precipitò. 3 milioni di euro di debiti 6 punti di penalità da scontare,più di un'istanza di fallimento sulle spalle, una rosa ridotta al minimo perchè i giocatori ormai da tempo senza stipendio furono liberi di svincolarsi e quindi cambiare casacca e infine un presidente fuggito e latitante a Dubai. La situazione successivamente non migliorò e si arrivò a Maggio 2015 al fallimento conclusivo.

    Il Monza nella stagione 2015/2016 ripartì dalla serie D con una nuova presidenza guidata da Nicola Colombo (figlio di Felice Colombo ex patron del Milan sul finire degli anni '70) terminando in decima posizione.

    Arriviamo finalmente ai giorni nostri, Domenica 23 Aprile 2017 con il pareggio per 2-2 contro il Seregno il Monza ha ottenuto la promozione in LegaPro.
    Un campionato dominato dall'inizio alla fine dalla squadra di mister Zaffaroni grazie alle reti dei bomber Loris Palazzo e Carlo Ferrario, alle giocate di Andrea D'Errico, alla saracinesca Nicholas Battaiola, ad una solida difesa ed un ottimo centrocampo. 
    I tifosi biancorossi possono gioire, finalmente il pubblico del Brianteo inizia a vedere la luce grazie ad una dirigenza seria e un progetto interessante che mancava da troppo tempo. Dal sogno proibito chiamato serie A degli anni '70 ai problemi societari iniziati nei primi anni 2000 e che hanno portato a più fallimenti.Nella prossima stagione stando alle parole del Ds Antonelli si cercherà di mantenere l'ossatura della squadra attuale con la volontà di migliorare ogni reparto con due pedine possibilmente esperte della categoria. 

    E sognare si può, perchè in fin dei conti la serie B non è poi così lontana.

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