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  • Dal limbo al mambo, Schick in pista con il Torino per non fermarsi più

    Dal limbo al mambo, Schick in pista con il Torino per non fermarsi più

    • Paolo Franci

    La domanda era imprescindibile e attesa da lunghissimo tempo. E' arrivata, poche ore fa, in diretta radio su Retesport, emittente radiofonica di gran riferimento per i romanisti. E io ho risposto al volo, senza pensarci tu e senza intessere alcuno slalom tecnico-pallonaro: «Schick». Ah già, non vi ho detto qual è stata la domanda, inevitabile, sparata lì dai conduttori: «Paolo, per te sabato contro il Toro deve giocare Schick oppure Dzeko?». Chi mi conosce sa quale sia la mia considerazione di Dzeko, addirittura monumentale. Una considerazione che tocca pericolosamente i limiti della devozione religiosa, perchè io ritengo il bosniaco uno dei rari fuoriclasse del nostro campionato. Un campione di dimensioni internazionali come pochi qui da noi. Però ho risposto: «Schick».


    Il motivo è semplice e forse fa il paio con ciò che spingerà molti altri a condividere la mia scelta. Ho un gran bisogno di conferme. Una incontenibile voglia di capire se quello che ho visto in campo con la Virtus Entella sia un assaggio del futuro, come credo, o solo un lampo in un tunnel ancora molto lungo. E non mi riferisco ai gol, pur molto belli, o all'assist per Marcano. Mi riferisco allo Schick guascone e sfrontato che non si vedeva dai tempi della Samp, quello che ruba palla al difensore e se ne va. Quello che sorride dopo il gol o una giocata. Quello che dà l'impressione di aver rotto l'incantesimo. I primi sintomi di una rinascita che ieri in Coppa Italia s'è rivelata addirittura fragorosa, li avevamo avuti contro il Sassuolo. Poi, quella sosta che a volte imbriglia garretti e teste dei giocatori, ha forse decretato la fine del limbo, aprendo la via al mambo. Sì, il mambo, quella danza così allegra e gioiosa. Trascinante come si immaginava dovesse essere Schick quando la Roma lo ha acquistato.

    Quindi, pur nell'immensa considerazione che ho per Dzeko, io voto per il principino ceco titolare a Torino
    perchè mi sono convinto che una prestazione come quella di ieri sera meriti una conferma, per lui e per noi. Anche perchè, concedere fiducia a Schick in campionato trattandolo come 'concorrente' di Dzeko e non più pallido rincalzo, contribuirebbe, forse, al decollo definitivo. E, ne sono certo, Dzeko sarebbe il primo a comprendere la situazione, ben sapendo che nulla muterebbe nelle gerarchie e nella considerazione del tecnico. Almeno per ora. Poi, in futuro, si vedrà perchè, come vi direbbe qualsiasi allenatore: «Avercene di problemi di concorrenza come questo...».

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